Lettera al terremoto “Terry”
L’Aquila – Abbiamo ricevuto da un affezionato lettore questa lettera che ha inteso indirizzzare al “terremoto”, intensa, garbata, maforte e coraggiosa che abbiamo pensato di pubblicare per renderne partecipi altri nostri lettori.
“ Ammetto la singolarità di questa mia lettera, ma ho deciso di scriverti nella speranza che la tua forza distruttrice trovi pace e restituisca all’orgoglio e alla dignità degli aquilani la consueta e necessaria tranquillità interiore ed emotiva e, come auspicato da più voci, “L’Aquila torni a volare”…anche più in alto di prima.
Il Buon San Francesco d’Assisi, comunque ti avrebbe amato e definito ‘fratello’ perché sei sempre il frutto della concezione divina e, tramite te, con Lei voglio interloquire.
Amico Terry, così ti chiamo perché intendo instaurare un confidenziale rapporto “a termine” che Ci aiuti a comprendere il cammino migliore per lenire le ferite che abitano dentro il cuore.
Sono certo che Ti sarai reso conto della sofferenza e del calvario inflitti a tutti noi e di come sono diversi i Tuoi tempi da quelli nostri. In 22 secondi hai sgretolato e raso al suolo i sacrifici di un’intera vita che negli anni, noi stessi, i nostri genitori e in molti casi i nostri avi hanno sostenuto.
Ogni lesione inferta alla nostra violata intimità familiare e personale è profonda quanto le crepe incise sulle nostre case.
Hai disorientato le coscienze disintegrando il concetto della programmazione del futuro; quel futuro per la cui ricostruzione occorreranno bel oltre i tuoi 22 secondi.
Mi tuonano, sempre più, l’ormai stantie definizioni di ‘L’Aquila oasi felice’ e del motto cittadino ‘Immota Manet’ che molti di noi ripetevano con nauseabondo automatismo intercalando, quest’ultima, nei vari dibattiti politici, sportivi, sociali ecc. volendo indicare l’immobilità della città e delle sue istituzioni. Ora mi fa male non sentirle più, le rimpiango e, come un bambino, le vorrei tutte indietro.
Non comprendo se ci hai voluto castigare o cosa hai voluto insegnarci.!!!
Sono confuso e frastornato…in tutti i sensi. Vivo una dimensione lunare nella quale non si fa che parlare di te, avendo perso ogni riferimento della lontana quotidianità. E più penso, rifletto e mi confronto con gli altri e più le poche briciole di idee, mi rimbalzano e schizzano come atomi impazziti.
Pare proprio che questo tuo gas ‘radon’ abbia compresso i pensieri ed esplodendo abbia frantumato ogni loro parola; ed ora sembra che non si riesca a ricomporre un concetto, una frase, un progetto, una speranza.…il nostro domani.
Il futuro pare umiliato e dissociato da noi, il tessuto sociale ed economico demolito. Stiamo tentando, almeno, di raccogliere e riordinare le priorità della vita: i valori e i sentimenti, perché anche questi hanno subito un forte scollamento.
Ma caro Terry, in questo devi darci una mano. Contribuisci a colmare lo smarrimento e la voragine emotiva che ci portiamo dentro. C’è anche chi con il lavoro vive una finta e temporanea normalità, ma bastano pochi minuti di personale raccoglimento che una tempesta di pensieri ed inquietudini ci aggredisce e ci tormenta.
Fino a quando non allevierai le nostre quotidiane tensioni placando le ormai innumerevoli scosse di assestamento, il nostro animo, le nostre menti, la nostra volontà e le nostre scelte non conosceranno tempo, luogo e modo per raccogliere i cocci dell’intimo, per riflettere e per “assestarsi” insieme a Te.
Comprendo e mi inchino alla tua incontenibile, impareggiabile e universale supremazia naturale, ma credo che ormai, ad oltre un mese dalla tua dolorosa invadenza, sia giunto il momento che ognuno (cittadini, istituzioni…ma anche Tu), faccia un esame di coscienza, per restituire a L’Aquila, alle frazioni e ai loro abitanti la dignità, la passione, la tenacia, la volontà ma soprattutto la tranquillità che però solo Tu puoi restituirci: trovando pace.!!!
Hai “scaricato” il tuo volere e a testa bassa l’abbiamo accettato.
Ora, però, manifesta la tua comprensione e il Tuo Amore terreno, affinché il tuo riscatto divino restituisca in tutti noi una concreta speranza, un sorriso tangibile e autentico, una vitalità edificante del nostro avvenire, una solidarietà che sino ad oggi abbiano ricevuto ma che intendiamo anche poter donare.
Certamente, dopo tutto ciò, con gli interessi valoriali ed umani.
Caro Terry, sono consapevole che il tuo viaggio continuerà inesorabile per altre terre perché così vuole ‘madre natura’, ma ti esorto ad avere più rispetto dell’uomo e ad essere meno devastante.
Ognuno di noi, più o meno, è una miscela di sentimenti, virtù, vizi, passioni, emozioni, peccati, impulsi, candore e malizia ma tutti, indistintamente, abbiamo un Cuore desideroso di battere i ritmi della vita…alla quale intendiamo dare un concreto impulso rigenerante.
Fa che questo nostro dilaniante incontro sia l’ADDIO più bello che (è strano a dirsi !!!) Ti si possa auspicare. E tu accettalo…per il nostro bene.
ADDIO…PER SEMPRE.!!! Pieremidio”
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