Viaggi regionali, Febbo dice che piacciono
Pescara – La scelta di Buenos Aires come sede delle prossime sedute del Cram (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo), in programma dal 1 al 3 novembre prossimi, ha suscitato grande soddisfazione nei corregionali residenti in Argentina. I rappresentanti delle federazioni Fara (Federazione Abruzzese della Repubblica Argentina) e Fedamo (Federazione di Associazioni Abruzzesi in Argentina) hanno, infatti, trasmesso al presidente del Cram e assessore all’Emigrazione, Mauro Febbo (nella foto) altrettante lettere di apprezzamento. L’assessore Febbo, da parte sua, non sara’ presente all’assemblea (partiranno, invece, i consiglieri Franco Caramanico, Ricardo Chiavaroli e Antonio Prospero), ma tiene a precisare: “Per il secondo anno consecutivo, cioe’ da quando si e’ insediata questa Giunta, siamo riusciti a fare svolgere all’estero le riunioni del Cram andando incontro alle aspettative dei tanti abruzzesi che vivono dall’altra parte del mondo. Ce l’abbiamo fatta nonostante le poche risorse finanziarie a disposizione. In bilancio – conclude l’Assessore – ci sono fondi irrisori, quasi pari a zero, al contrario della precedente legislatura quando, sul capitolo per l’emigrazione, figuravano cifre intorno al milione di euro”.
(Ndr) – Nessun dubbio su ciò che afferma Febbo, ma resta – indiscutibile – l’eccesso dei viaggi in giro per il mondo voluti ed effettuati dalla Regione, secondo una consolidata regola che non può piacere agli abruzzesi, nè da questa nè dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. Di questi viaggi non si sa nulla: nè chi li organizza, nè chi sceglie i partecipanti (sempre numerosi), nè quanto costano alla collettività ma, soprattutto non si sa a cosa servano se non a scarrozzare pochi fortunati nei quattro angoli del mondo. Viste le condizioni in cui si trova l’Abruzzo (che sta peggio delle altre regioni) non si può dire che i viaggi abbiano prodotto risultati utili. A meno che la Regione non sia in grado, conti alla mano, di didmostrare il contrario. Per un viaggio di rappresentanza davvero necessario, basterebbero il presidente con un paio di portaborse, e ampi resoconti sui risultati delle missioni ad opera degli uffici stampa, che, a quanto si sa, stanno anche per diventare sovrappopolati.
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