Il cimitero diventa discarica per macerie


L’Aquila – Nelle ultime giornate si sta finalmente provvedendo a rimuovere i detriti e macerie ammassati sul piazzale della basilica di Collemaggio ed a ridosso. Il tutto per ripristinare il prato di uno dei luoghi simbolo e vetrina della città. Purtroppo, però, da un gesto che, seppur tardivo, poteva sembrare civile e di stimolo per il ritorno alla normalità, Inabruzzo.com deve raccontare ciò che incredibilmente ha visto e fotografato. I militari, incaricati per l’opera, altro non stanno facendo che spostare camion di detriti dal piazzale di Collemaggio all’interno del Cimitero Monumentale dell’Aquila a ridosso dei luoghi dove riposano in pace i defunti ante e post sisma. Come dire, per i nostri cari non c’è pace e sono costretti a riavere addosso le macerie che tanto male hanno arrecato. Non serve scomodare la cultura indiana o di qualsiasi altro popolo della terra per capire che ci sono dei luoghi sacri che a prescindere dalle leggi scritte, dalle consuetudini o dalle necessità tecniche temporanee andrebbero salvaguardati e tenuti nella degna considerazione. Per arrivare a ciò non servirebbe neanche avere un po di cultura per ispirarsi ai paesaggi colmi di quiete, dove il tempo sembra fermarsi in un istante particolare e rifiutarsi di avanzare per dare adito alla vita di Ippolito Pindemonte ma basterebbe avere solo un po di buon senso da contestualizzare in una città che piange ancora i suoi morti ed a ridosso della festività del 1 novembre.
ndr Risulta difficile fare cronaca senza sdegnarsi di fronte a dei fatti che farebbero vergognare anche il più fetente e squallido balordo senza anima ne cuore residente, nell’immaginario collettivo, in qualche ghetto periferico delle città sud americane. Ma fintanto che i personaggi che prendono le decisioni inerenti la città sono gli stessi della prevenzione pre sisma, della finta commozione, delle foto nei safari con le macerie, delle società fittizie pronte a sbarcare in città, dei consigli comunali con 16 persone su 42, dei dirigenti che ricevono compensi premio sulla produttività sulla base di obiettivi definiti a consuntivo, crediamo che ne avremo ancora tanta di cronaca della miseria umana e di sussulti dell’animo che non potremo far altro che raccontare nella speranza che ad un certo punto la città civile, se esiste, e la cultura di un popolo centenario, prenda consapevolezza di quanto sta accadendo sulla sua testa e si rivolti prendendo a calci nel sedere questi personaggi che si nascondono dietro i simboli di ipotetici partiti politici e nelle istituzioni. ppv


12 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
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