Comune, sul piatto il centro ENI
L’Aquila – (ore 14,45) – Come vecchi pokeristi consumati (e alcuni lo saranno anche) i consiglieri comunali aquilani hanno aperto con le polemiche la partita che vede sul piatto una posta succulenta, il centro ENI a Casale Calore, concordato dall’ente petrolifero e dall’Università . La maggioranza (ma non tutta) lo vuole, ritiene che i 12 milioni di investimenti previsti siano una buona prospettiva per la città . La minoranza si impunta sui terreni: perchè, chiede, una variante urbanistica per trasformarne alcuni in edificabili, se l’Università ha già terreni sufficienti, in quella zona? I moralisti dell’ultima ora si accigliano, e sostengono di temere speculazioni e arricchimenti. Hanno forse dimenticato che la storia urbanistica aquilana è tutta un’ombra, da decenni. “Nessuna dietrologia” tuona il consigliere Mucciante del centrodestra. E Riga della maggioranza: “L’Università non intende certo speculare”. E così si avanza a passo di lumaca ferita, tra rinvii e ripensamenti. I termini stanno però per scadere e oggi l’aula non potrà cavarsela con le solite fughe per far mancare il numero legale. Oggi, una volta tanto, il consiglio aquilano deve dimostrare di saper decidere e di assumersi le responsabilità di un sì oppure di un no. Che sarebbe però clamoroso. Il centro ENI fa gola a tanti, per esempio, e giustamente, a Ortona, dove l’ENI è da sempre presente. La città , sfiduciata e defedata, attende cosa farà il Comune che sempre meno la rappresenta e ne sostiene le vere necessità .
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