ENI, Alenia: ecco la città masochista
L’Aquila – RITARDI, FUGHE DALL’AULA, SOSPETTE ESITAZIONI - (Nell’immagine masochismo culturale da mentecritica.net) – Domani L’Aquila dovrà decidere se vuole il centro ricerche dell’ENI, di cui si discute da troppo tempo senza produrre risultati, o se preferisce che altri, come Ortona, giustamente si rendano disponibili ad ospitarlo. Dando prova ancora una volta del proprio infestante masochismo. Finora, l’amministrazione ha prodotto infatti soltanto la sua più grande specialità: perdite di tempo, ritardo nelle decisioni, fughe dall’aula per far mancare il numero legale. La pratica ENI non è la sola ad attendere che il Comune decida: ci sono anche gli espropri per lo stabilimento Thales Alenia, ancora non cominciati, fatto nel quale i ritardi non solo soltanto del Comune. Di questo non si parlerà in consiglio domani, ma rimane la scandalosa situazione, che fa il paio con quella relativa all’ENI.
Il consiglio comunale si riunirà in seduta di seconda convocazione domani, lunedì 11 ottobre, alle ore 9.30, nella sala auditorium “Sericchi” della Carispaq (edificio Strinella 88). All’ordine del giorno verrà riproposta l’approvazione della variante al piano regolatore generale relativa alla modifica della destinazione d’uso di terreni di proprietà dell’Università , in località Casale Calore, per la realizzazione del progetto ENI “Un ponte per l’innovazione”, in ratifica al relativo accordo di programma. L’assemblea provvederà a nominare la Commissione Circoscrizione di Arischia, con funzione di Amministrazione, a seguito della revoca del presidente. In discussione anche il regolamento edilizio, con particolare riferimento all’allegato per l’edilizia sostenibile ed il risparmio energetico. Verranno inoltre esaminate dal consiglio tre delibere di materia urbanistica, relative al mutamento di destinazione e alla concessione per l’attività extra agricole di terreni appartenenti al demanio collettivo di Pescomaggiore, in favore della ditta Relight Energie, di Forcella del Contado in favore della ditta Adriatica Energia e di Roio, in favore della ditta Tecnosider.
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