Crolli: entro ottobre definiti casi gravi


L’Aquila – La Procura si accinge a definire i casi più gravi tra i tanti crolli che hanno causato vittime e inenarrabili disagi, come quello dell’ospedale San Salvatore. Lavoro concluso in circa un anno di indagini delicate, difficili, ma accurate e coscienziose. A dirlo è il capodella Procura aquilana, Alfredo Rossini (nella foto). “Entro la fine di ottobre, cioe’ in poco piu’ di un anno, avremo chiuso i filoni di indagine sui crolli piu’ gravi, che hanno piu’ commosso e creato tensioni nella popolazione”. Lo ha detto oggi l’alto magistrato, all’indomani dell’invio dal suo ufficio, dei sei avvisi di garanzia per il crollo dell’ospedale “San Salvatore” in cui non ci furono morti ma molti disagi dopo che l’edificio venne dichiarato non agibile: i feriti furono sistemati all’esterno del nosocomio in attesa del montaggio di tensostrutture. Giorni e notti terribili, quando faceva ancora freddo, nel tragico aprile del 2009, e mentre le scosse continuavano quasi ogni giorno accrescendo l’ansia, la paura, le ansie di tutti i cittadini, e tra loro ancora di più medici, personale sanitario e naturalmente ammalati e loro congiunti. “Io ed i miei collaboratori, sui casi piu’ gravi, tra cui l’ospedale e la casa dello studente, – ha proseguito – abbiamo lavorato e portato i dati davanti al giudice in tempi rapidi. La nostra attivita’ e’ stata corretta e scientifica, il risultato e’ frutto di una ottima organizzazione: sono dati indiscutibili. Continueremo su questa strada”. Le inchieste sono molto numerose, e alcune riguardano crolli spaventosi in cui si ebbero molte vittime: in un palazzo di via Campo di Fossa, ad esempio, uno solo, ben 27 morti.


07 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
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