Di Stefano: hanno ragione i sindaci eclusi, faremo il primo “corteo di terremotati”
L’Aquila – I Sindaci di Cagnano Amiterno, Capitignano e Montereale hanno ragione da vendere. E’ intollerabile l’atteggiamento assunto nei confronti dei tre Comuni dell’Alta Valle dell’Aterno che distano al massimo 25 chilometri dall’Aquila dove il terremoto si è fatto sentire più volte nel corso degli ultimi tempi a partire da quello della tragica notte del 6 aprile. E’ la presa di posizione di Pietro Di Stefano, capogruppo PD al Comune dell’Aquila. Del resto, non ci vuole molto a verificare: basta fotografare le tendopoli innalzate nei tre centri, dove abita gente senza casa o con case inagibili. Lo abbiamo fatto.
“I danni ci sono eccome, sono quelli descritti per terremoti di MCS 6 come stabilisce il decreto 39. Ci vuole poco a rendersene conto come ci vuole poco a capire quanti cittadini hanno visto dichiararsi l’inagibilità della propria abitazione. Se questi Comuni non rientreranno nel cosiddetto vulcano, chi aiuterà questi cittadini a sostenere le spese? Poi i tre Comuni, come gli altri, hanno visto diminuire sensibilmente le proprie entrate; come faranno se lo Stato si rifiuta di dargli una mano?
Torno e dire che lì sopra, nell’Alta Valle dell’Aterno è pieno di tendopoli della Protezione Civile, non mi risulta che ciò sia anche per Torre dei Passeri, che è rientrato nell’ordinanza e che si trova a 100 Km dall’Aquila. Ho seri dubbi sulla bontà dei precedenti rilievi per definire i primi Comuni del vulcano, non capisco cosa hanno guardato o se sono stati colti da strabismo appena oltrepassato il Comune di Barete che da Cagnano dista solo 2,5 Km.
Basta con le prese in giro e ciò vale anche per quello che è accaduto al Senato in sede di conversione in legge del decreto “Abruzzo”. Tutti gli emendamenti importanti sono stati respinti, era così importante per il PD astenersi su poche briciole di modifiche, o non era più chiaro un voto contrario? Perche noi non sappiamo che farcene degli accordi parlamentari, a noi servono posizioni chiare e limpide.
Al Sindaco dell’Aquila e alla Presidente della Provincia dico che è ora che questa vicenda prenda una piega diversa: i pochi spiccioli che ci rimangono, spendiamoli per affittare i pullman e portiamo a Roma i cittadini aquilani e degli altri Comuni.
Sarà la prima volta che si parlerà di un corteo di terremotati e l’Italia saprà davvero che i fondi della ricostruzione esistono solo a chiacchiere”. (nella foto: una delle tendopoli di Cagnano Amiterno, a S.Giovanni)
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