Di tutto e di tutti un po’ – Taccuino elettorale
L’Aquila – TACCUINO ELETTORALE – Con il caldo afoso la campagna elettorale del candidato sindaco di Pescara del centrosinistra, Marco Alessandrini, si sposta direttamente in spiaggia. Fra Lido L’ Adriatica e Nettuno Beach gli Alessandrini’s boys hanno dato spazio all’immaginazione, adibendo un pattino a sede del comitato elettorale. Magliette gialle e spillette al petto con inciso il volto stilizzato di Alessandrini, hanno costeggiato la riva dell’Adriatico a bordo di un pedalò, sventolando i manifesti elettorali. Fra i volti increduli dei passanti, facce stupite e tanti curiosi, hanno accompagnato il candidato sindaco in questa versione estiva del tour elettorale. Fra strette di mano e consegne di volantini, Alessandrini ha anche trovato il tempo per un tuffo refrigerante. Nel tardo pomeriggio, invece, Alessandrini ha dapprima partecipato alla presentazione dei candidati Camillo D’Angelo e Stefano Casciano, per poi recarsi al centro sociale Alessandrini, dedicato a suo padre Emilio, dove ha incontrato i volontari e parlato con loro dei suoi progetti per il settore del sociale e del volontariato.
LABIRINTO ARMONICO – Torneranno domani dal Festival di musica antica promosso dalla onlus belga “Calcant” gli elementi abruzzesi del Labirinto Armonico, branca dell’associazione pescarese Ensemble ‘900 specializzata in musica cinque-seicentesca.
La formazione composta dagli abruzzesi Walter D’Arcangelo (organo), Giovanni Rota e Pierluigi Mencattini (violini barocchi) è stata ospite in ben due date nelle Fiandre, in provincia di Anversa: venerdì 22 maggio a Zoersel, nella chiesa di Santa Elisabetta, e stasera domenica 24 maggio a Kontich, nella chiesa di San Martino.
«Suonando all’estero permettiamo alla nostra musica di sdoganarsi – spiega Pierluigi Mencattini, presidente dell’associazione Ensemble ‘900, promotrice del Festival itinerante di musica antica che si terrà nel mese di agosto in Abruzzo – e anche di far conoscere i talenti della nostra terra”.
ALLEANZA PER SULMONA – Scrive Vittorio Masci: “L’approvazione del Decreto Abruzzo al Senato, il voluto silenzio del Commissario Straordinario sulle problematiche del nostro territorio (non vi sarà mai, anche perché legislativamente non concepibile, un provvedimento contrario all’inserimento nell’elenco dei comuni danneggiati), i pronunciamenti anche ufficiali di esponenti di primo piano del governo regionale, hanno di fatto definitivamente sancito la esclusione di Sulmona e dei comuni della Valle Peligna non solo dal cosiddetto “cratere”, ma anche da tutte le provvidenze ed incentivi economici previsti in favore dei comuni colpiti dal sisma.
Anche coloro che ingenuamente sostenevano che l’importante non era entrare nell’elenco, quanto vedere riconosciuti incentivi e misure di sostegno, quali la Zona Franca Urbana o simili, dovranno ricredersi. Tali strumenti saranno ad esclusivo vantaggio dei comuni del cratere, se non addirittura solo di alcuni di essi (L’Aquila ed il suo hinterland), come propugna il Vice Presidente del Consiglio Regionale, il Sindaco della città capoluogo e finanche Confindustria. Sulmona ne uscirà ancora una volta con le ossa rotte, priva di difese nell’assise regionale, dove i tanti politici che qui hanno mietuto voti, a scapito dei candidati del nostro territorio, ed eletti quindi anche con il contributo dei cittadini di Sulmona, si ricordano ora di essere marsicani o aquilani o teramani, pronti a difendere solo le ragioni delle loro città di origine. Sulmona, che già attraversava una crisi economico sociale senza precedenti, arretrerà ancora e sarà confinata e ghettizzata ai margini dell’Abruzzo. Se ciò deve accadere, che accada contestualmente ad uno scatto di dignità e di orgoglio dei quali dobbiamo riappropriarci.
Il Senato e la Protezione Civile hanno detto che il terremoto qui non c’è stato, non avendo prodotto quegli effetti minimi (sesto grado della Scala Mercalli) che la norma richiede. Ed allora iniziamo con l’essere conseguenti:
1) Il Sindaco revochi tutte le ordinanze di sgombero negli edifici danneggiati, poiché tali non sono, non essendo concepibile che in un comune non colpito dal sisma, quantomeno con effetti del sesto grado, vi siano alcune centinaia di immobili dichiarati inagibili. Tutti tornino nelle case e negli uffici sgomberati.
2) Il Sindaco inviti la Protezione Civile a smontare le tendopoli nel territorio cittadino, per le ragioni appena dette.
3) Il Comune di Sulmona, non riconosciuto terremotato, cessi di anticipare spese per il COM 7, con il rischio di dissesto finanziario dell’ente. Non si comprende come la città di Sulmona debba mettere a disposizione proprie risorse e personale in favore della protezione civile per attività che non la riguardano. E’ più logico che la Protezione Civile si rivolga a quei comuni del COM 7 che quantomeno sono stati inseriti nel cratere e che hanno la certezza di vedersi restituiti gli esborsi. Questi i primi, logici e necessari provvedimenti. Toccherà poi alle forze politiche locali farsi interpreti degli interessi delle nostre popolazioni, anche con iniziative eclatanti, per evitare che da amministratori di una città di antiche tradizioni si diventi amministratori di un condominio!”.
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