Festival mediterraneo della laicità
Pescara – Il 23 e il 24 ottobre all’ex Aurum festival mediterraneo Laicità e spiritualità, incontro tra due dimensioni culturali, esistenziali e filosofiche che nel luogo comune sono in contrapposizione. Un ponte per confrontarsi ed aprirsi alla possibilità di punti di contatto per offrire uno spazio di riflessione e di ricerca.
“Vorremmo, attraverso questa proposta – dice una nota di presentazione dell’associazione Itinerari laici di Spoltore – dare un segnale che contribuisca a modificare attitudini mentali e comportamentali che vedono nel nostro Paese soprattutto, ma ovunque in tutta l’area mediterranea ove si sia diffusa una visione integralista delle religioni, una netta ed irriducibile alternativa tra laicità e spiritualità.
Quest’ultima viene intesa quale unica dimensione religiosa teologico-cattolica, islamica o ebraica.
Quanto alla laicità essa suggerisce, nell’accezione comune, una sorta di atteggiamento materialistico, pragmatico e necessariamente privo di interrogativi esistenziali.
A questi si ritiene che il laico non religioso guardi, con scetticismo se non con aperta indifferenza o sospetto, ad ogni indagine o suggestione di ricerca“spirituale” che viene relegata in un “non luogo”.
Questa devastante visione di contrapposizione oltre a determinare un assoluto allontanamento nella dimensione laica tra ricerca interiore, religiosità e spiritualità, crea un fraintendimento e limita fortemente le capacità/possibilità di esperire e trovare nuove strade che vedano accanto a luoghi di spiritualità confessionale, altre forme di ispirazione spirituale che trasformino le nostre città davvero in democratiche e pluraliste.
Un classico esempio concreto è quello di poter disporre di un luogo di raccoglimento laico per l’estremo commiato di chi, vissuto secondo valori civili, desidera una cerimonia funebre condivisa, intima e amicale non religiosa.
Questo genere di luogo è assai spesso di difficile realizzazione e sono assai rare le eccezioni.
Vogliamo indagare la possibile ricerca di quanto nutre ed offre ricchezza, bellezza, intensità di pensiero e forza del silenzio e della meditazione, fuori da processi e riti codificati religiosi.
Questo nostro tempo può essere intensamente abitato da ricerca di contenuti da condividere che si sviluppano percorrendo strade non battute da teologie e verità rivelate.
La laicità è una dimensione di totale rispetto verso tutte e ciascuna scelta religiosa, oltre che di nessuna “chiesa”fuggendo da dogmatismi e integralismi; la proposta laica coglie e rappresenta la necessità di offrire spazi e modi che rispondano alle esigenze di senso diffuse nella società.
Sottrarre al monopolio teologico-confessionale le infinite forme di spiritualità che ciascuno può desiderare di maturare e condividere è una delle possibili articolazioni della dimensione culturale della laicità.
L’apparente ossimoro di una spiritualità laica può rappresentare una prospettiva di civile e forte scoperta e pratica di senso che incoraggino ed intensifichino sia processi d’integrazione che di rafforzamento del dialogo e della riduzione dei conflitti.
La laicità, anche nel confronto e nella ricerca spirituale ha bisogno di uno spazio libero, dove le ragioni ed i punti di vista possano confrontarsi; essa è fiorita con la democrazia politica, con la crescita di una società civile nella quale varie associazioni, imprese, mezzi di comunicazione di massa, partiti, sindacati, ma anche raggruppamenti religiosi, sono liberi di svilupparsi, nel rispetto dello Stato di diritto.
In questo il rapporto laicità, Stato di diritto, dignità e libertà del cittadino sono totalmente interdipendenti e necessitano di un continuo scambio, confronto ed elaborazione perché nessuna fase può ritenersi punto di arrivo definitivo, ma rappresenta la continua ricerca di un equilibrio tra elementi costitutivi di un processo di divenire civile”.
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