Parchi, più soldi e difesa biodiversitÃ
Pescasseroli – I partecipanti a Europarc Conference 2010, conclusa oggi, con una dichiarazione finale stigmatizzano le politiche europee tese al taglio in biliancio verso gli enti deputati alla protezione e alla conservazione della natura, mettendo in risalto i rischi che ne deriverebbero per la biodiversita’ sul breve e lungo termine. La conferenza Europarc 2010 invita i governi nazionali e regionali delle aree protette d’Europa e la stessa Commissione UE, a riconoscere e riflettere sulle loro politiche, programmi e allocazioni di risorse adeguate per le aree protette, per garantire la conservazione della biodiversita’ e dei servizi ecosistemici, per la salute dell’ambiente futuro e la ricchezza economica dell’Europa.
Numerose le altre richieste di risoluzione approntate dai rappresentanti dei parchi e aree internazionali, con contributi scientifici e socio-politici che di fatto delineano la necessita’ di una programmazione volta alla conservazione del patrimonio ambientale. Tra questi la riflessione sui programmi per l’allocazione delle risorse comunitarie al fine di creare ricchezza economica per l’Europa stessa, con la tutela dello sviluppo rurale in primis, oltre a un maggiore coinvolgimento delle realta’ locali. In conclusione Europarc sollecita adeguati investimenti per le aree protette europee per assicurare i servizi ecosistemici del futuro, affinche’ il patrimonio di biodiversita’ possa essere trasmesso alle generazioni future. In Europa 125 milioni di persone (1/3 del totale) vivono in aree protette, su un territorio pari al 25 percento della superficie complessiva degli stati membri. “Le aree protette giocano un ruolo significativo nella gestione dei siti Natura 2000 – si legge nella Pescasseroli Declaration – per la mitigazione del cambiamento climatico, custodiscono ingenti riserve d’acqua, proteggono il suolo, promuovono l’agricoltura sostenibile e contribuiscono alla conservazione degli ecosistemi. Inoltre contribuiscono al sostegno alle economie locali, offrono risorse ricreative per il benessere e la salute, sono fonte di orgoglio per la coscienza nazionale e locale. Senza le aree protette, e i loro servizi ecosistemici, l’Europa sarebbe notevolmente piu’ povera”. Il Consiglio dell’Unione europea ha di recente ulteriormente sottolineato “l’importante contributo della biodiversita’ come motore per combattere la crisi economica, promuovere la creazione di posti di lavoro e di generare benefici economici a lungo termine, considerato che a causa dell’insostenibile uso della biodiversita’ si genera una significativa perdita economica, per cui devono essere assunte azioni e corretti programmi tempestivi, volti a rafforzare la resilienza degli ecosistemi. I tagli su scala europea alla gestione delle aree protette e dei parchi – conclude la dichiarazione -, rischiano di inficiare il lavoro di ricerca tesa alla conservazione per la biodiversita’ “.
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