Bulli di lungo corso, almeno 25 vittime
Chieti – ALLA LUCE UN INSOSPETTABILE MONDO DI VIOLENZE MINORILI – Un allarmante sottobosco di violenza e vera e propria malavita, tutta ambientata nel mondo dei minorenni. Dalle indagini della polizia è venuta alla luce una serie di episodi davvero insospettabili, degni di attenzione da parte di sociologi, psicologi, ma anche politici e amministratori. Rapina aggravata e continuata, lesioni, minacce, estorsione. Sono questi i reati contestati a tre minorenni (due sedicenni e un diciassettenne) arrestati dalla polizia, su ordine della magistratura minorile. Due si trovano nel carcere minorile di Roma, il terzo agli arresti domiciliari. Secondo il questore di Chieti, Alfonso Terribile, ci si trova di fronte a un fenomeno allarmante sia per la giovane eta’ degli indagati che delle vittime, tutte loro coetanee, sia per la gravita’ degli episodi, veri e propri reati commessi come se i tre minorenni avessero alle spalle una lunga carriera criminale. Finora gli inquirenti hanno accertato quattordici episodi e 25 vittime ma si teme che si sia scoperchiato, ha sottolineato Monnanni, un vaso di Pandora. Le indagini erano partite all’inizio di settembre grazie alle confidenze di una delle giovani vittime al poliziotto di quartiere il quale ha subito allertato la squadra mobile. Nel corso delle indagini sono emersi episodi che il questore non ha esitato a definire agghiaccianti: ragazzi fatti inginocchiare, picchiati, completamente sottomessi per spillare loro denaro, macchine fotografiche ma anche le chiavi del motorino o dell’auto. Cosi’ il primo giorno di scuola, uno studente di un istituto superiore di Chieti e’ stato aggredito dai tre i quali, approfittando della confusione, si erano introdotti nell’istituto scolastico. La giovane vittima e’ stata portata nel bagno, fatta inginocchiare. Volevano rapinargli le scarpe ma lui si e’ opposto. Allora gli hanno strappato la catenina d’oro che portava al collo. Oppure l’episodio verificatosi fuori dal liceo classico quando uno studente e’ stato preso a testate. Gli episodi di violenza avvenivano non solo dentro o fuori le scuole ma anche in luoghi all’aperto: alla Villa Comunale o nella centralissima piazza S. Giustino. “Le vittime non denunciavano mai e sono pochissimi i casi in cui le vittime si sono confidate con i genitori tanto e’ vero che nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti oggetti il cui furto non era mai stato segnalato – ha rimarcato il questore – e questo e’ grave. E’ un fenomeno che non va sottovalutato perche’ siamo convinti che la sua portata sia ben piu’ vasta. L’appello e’ alle famiglie, alle istituzioni scolastiche, di rompere questo assurdo muro di omerta’ che e’ pericolosissimo per i nostri giovani. E’ necessaria la collaborazione di tutti perche’ e’ un problema che non riguardia solo le forze dell’ordine ma la societa’ tutta”.
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