Blocco didattica a Medicina
L’Aquila – Riceviamo per e.mail: “Anche alla Facoltà di Medicina dell’Università dell’Aquila, la protesta dei ricercatori sta creando gravi problemi. Il Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia, nella seduta del 28 settembre 2010, come segno di protesta nei confronti del ddl 1905, ha deliberato di posticipare di una settimana l’inizio delle lezioni precedentemente fissato al 4 ottobre. Le lezioni avranno quindi inizio lunedì 11 ottobre 2010. La settimana dal 4 all’8 ottobre sarà dedicata ad una serie di iniziative finalizzate al dibattito e al confronto relativamente ai contenuti della proposta di riforma universitaria (ddl 1905) che sono alla base dello stato di agitazione in atto in tutte le sedi universitarie del Paese.
http://www.med.univaq.it/medicina/s0_data/notizia.php?id=4293
I ricercatori di Medicina sono stati appoggiati dai docenti nel chiedere di rivedere e modificare il disegno di legge Gelmini sull’ Università , che, se approvatodefinitivamente, avrebbe effetti disastrosi sul sistema universitario pubblico e i cui danni ricadono in grande misura sulla figura dei ricercatori.
L’ indisponibilità alla didattica, proposta come forma di protesta nazionale, è stata adottata, in forma totale o parziale dalla maggioranza dei ricercatori della Facoltà medica, lasciando un vuoto di quasi 3000 ore di lezione nei vari Corsi di Laurea, in particolare per i numerosi corsi di Laurea Triennale di area sanitaria, per i quali è stato pubblicato un bando:
http://www.univaq.it/section.php?id=544
al quale ci si aspetta che i professori universitari non rispondano per solidarietà con la protesta.
Nel frattempo permane lo stato di agitazione, e si stanno preparando nuove forme di mobilitazione, con l’intenzione di coinvolgeremaggiormente gli studenti, considerati preziosi alleati della protesta.
La forte responsabilità che i docenti/ricercatori sentono verso gli studenti vuole infatti guardare al loro futuro per cercare di garantire a tutti una università valida e efficiente, anche scegliendo al momento presente di mettere a rischio l’inizio di questo anno accademico”.
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