D’Innocenzo in Procura: “Mai saputo nulla”
L’Aquila – E’ terminata nella tarda mattinata in Procura l’audizione di Luca D’Innocenzo, ex presidente dell’azienda per il diritto allo studio, che aveva sede nel medesimo edificio della casa dello studente, tragicamente crollato nel sisma del 6 aprile, con otto giovani vittime. D’Innocenzo è stato sentito, per ora, dalla polizia giudiziaria, come persona informata dei fatti: non è ancora iniziata, infatti, la fase degli interrogatori formali che saranno eseguiti dai magistrati Rossini e Picuti. Per quel che si è potuto sapere, D’Innocenzo, che si è dimesso alcuni giorni fa dalla presidenza dell’azienda, avrebbe dichiarato di non essere mai stato informato degli allarmi e delle proteste degli studenti ospiti in via XX Settembre nell’edificio sbriciolatosi al suolo. Allarmi, proteste, dichiarazioni e quant’altro furono, evidentemente, consegnati o riferiti negli uffici della casa. Ci si chiede, a questo punto, chi si assunse la responsabilità di “tenersi” questi allarmi e di non trasmetterli prima di tutto alla presidenza dell’azienda per il diritto allo studio. E ci si chiede, purtroppo, perchè mai gli studenti e le loro famiglie non passarono a qualcosa di più formale e di ufficiale, magari mediante denunce alle forze dell’ordine o alla magistratura. Tanto più che l’edificio era nel novero di quelli a rischio nel famoso, quanto occulto, dossier sul rischio sismico finito in Regione e lì scomparso oppure tenuto nei cassetti. Si sapeva che la casa era a rischio, e si vedevano chiaramente lesioni e crepe. Vi furono sopralluoghi e persino uno sgombero degli occupanti, poi rientrato: allora? Una storia intricata, dagli aspetti oscuri e inquietanti, sulla quale la Procura dovrà fare piena luce.
D’Innocenzo, dunque, non sapeva? Le sue dimissioni da presidente, ha detto egli stesso, sono state date per protesta contro il disinteresse della Regione nei confronti del diritto allo studio. Un indice accusatorio molto preciso, e sicuramente D’Innocenzo, come ha detto ieri, sa del dossier sul rischio sismico. Gli studenti tracciavano persino mappe delle crepe camera per camera, finite di recenti sui giornali, ma nessuno denunciava formalmente nessuno. Una storia tutta da chiarire.
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