Pensieri di un lettore
L’Aquila – (di Paolo Cautilli) Nella lettura della cronaca quotidiana dell’Aquila, emerge chiaro che in questa città è insediato un piccolo regno cultural-burocratico, di stampo soviet! Nel loro salotto occulto, forse in zona pioppetto, meditano su impossibili progetti di città Futura, ma meschini nulla possono dell’autentico destino della città . Ci insegna Carl Gustav Jung, che i popoli, hanno un retaggio inconscio nella psiche, ed è a questo che la nuova Aquila, che oltre la superficie ha molto di nascosto, principi con conseguenze, contingenze con connessioni, orizzonti ampi e liberi, che quello che è comune, probabile, mediocre, povero di significato, uno sconfinato deserto di routine, contro nulla potrà . Vengo, ad esempi chiarificatori. Il monumento alla rotonda della Questura dovrebbe rappresentare le vittime del 6 aprile… ma esplorando l’espresso, si vedono due uomini atletici, nervosi, che nascono e non muoiono, nelle macerie. Un uomo nuovo nato dalla tragedia Nietzcheana allo stato puro! e che dire delle case ridipinte di rosso, arancio, giallo…l’indolenza aquilana viene travolta dalla cromoterapia messa in atto. Questi colori avranno effetti Dionisiaci, statene certi. L’Aquila sarà un posto unico che sorge da millenni di storia non trascorsi invano.
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