Saia, question time emergenza precari
L’Aquila – (da Antonio Saia, consigliere regionale Comunisti italiani) – In questi ultimi giorni stanno scadendo (o sono già scaduti) i contratti dei lavoratori precari (ex LSU, Co.Co.Co., ecc..) di Enti pubblici (Comuni, Province, ecc..) di Enti strumentali della Regione (ASL, FIRA servizi, Arta, ecc…) e della Regione stessa.
​Di fronte al problema  stiamo assistendo ormai da due anni all’inversione di tendenza messa in atto da tutte le Amministrazioni di centro-destra, compresa la Regione Abruzzo, che decidono di lavarsi le mani dal problema, mandando a casa tutti i precari dopo anni e anni di lavoro, sottopagato e senza tutele e garanzie, lavoro con cui hanno assicurato spesso servizi importanti per la collettività (CUP, Centri per l’Impiego, Uffici pubblici, Assistenza sociale, ecc..).
Rilevato che ​tali atti scellerati da parte delle Amministrazioni interessate vanno in contrasto con la volontà espressa dall’ultimo Governo Prodi, che aveva delineato possibili percorsi di stabilizzazione per questo personale, che da tanti anni aveva servito la Pubblica Amministrazione nella speranza, ormai maturata nel lungo tempo, (e quindi giustificati!), di una stabilizzazione.
​In questi giorni vi è una accelerazione dei licenziamenti come avviene a Pescara con i 66 precari della Provincia e tra gli enti strumentali della Regione, come sta per avvenire alla FIRA.
Rilevato che ​non può non essere evidenziato il fatto che tutto questo personale nel corso degli anni, mentre da una parte aveva acquisito professionalità ed esperienza nelle attività svolte, dall’altro, con il passare degli anni, perdeva l’opportunità di accedere ad altri concorsi e/o iniziare nuove attività autonome.
Non può non considerarsi anche il fatto che lo Stato, la Regione e gli Enti vari, servendosi del lavoro di questi precari da un lato hanno risolto i problemi createsi con i ripetuti blocchi delle assunzioni, perpetrati dalle diverse leggi finanziarie, dall’altro hanno creato in questi Lavoratori aspettative più che giustificate.
Rilevato che ​in quasi tutti i casi, il licenziamento dei precari ha comportato gravi disagi e/o interruzione di importanti servizi ai Cittadini ed agli Enti, e, a volte, per questi ultimi, maggiori oneri derivanti dal fatto di dover affidare tali servizi all’esterno.
Tutto ciò premesso, chiede al Presidente della Giunta Regionale e all’Assessore regionale al Lavoro:
• Se e con quali mezzi non ritengano urgente intervenire per consentire a tutti gli Enti che hanno usufruito nel corso degli anni di Lavoratori precari un graduale riassorbimento degli stessi, coprendo così le numerose carenze di personale e servizi che affliggono tutti i servizi pubblici e contrastando l’alto indice di disoccupazione che, con il licenziamento dei precari, sta assumendo nella nostra Regione  livelli altissimi.
Non c'è ancora nessun commento.