Inchiesta morti: D’Innocenzo in Procura


L’Aquila – Domani Luca D’Innocenzo si dovrà presentare in Procura per spiegare al capo dell’ufficio inquirente, Alfredo Rossini, e al PM Picuti, cosa sa della casa dello studente, crollata il 6 aprile, 8 studenti morti. D’Innocenzo era il presidente dell’azienda per il diritto allo studio, che gestiva la casa e aveva l’ufficio nell’edificio crollato per il sisma. Difficile che non gli vengano poste domande precise. Egli si è dimesso pochi giorni orsono, e sostiene di averlo fatto per richiamare la Regione ai suoi doveri sempre trascurati, in merito all’azienda. Accusa, insomma, i vertici regionali. La Procura, ovviamente, non si accontenta di tale motivazione e chiederà molte cose al politico, che è anche assessore comunale. Prima di tutto la storia dei tanti rapporti degli studenti, di cui è a conoscenza la magistratura, sulle condizioni preoccupanti dell’edificio, pieno di crepe e lesioni. Finiti dove? Non ai politici, purtroppo, solo alla direzione della casa dello studente. Gli studenti non seguirono le strade giuste per esporre i loro problemi? La Procura accerterà anche questo: a qualcuno sembra strano che l’argomento non sia mai venuto a galla e che oggi tutti dicano di non aver saputo nulla.
D’Innocenzo punterà soprattutto sul famoso dossier scientifico che indicava edifici e strutture a rischio sismico, che pare sparito nei meandri dei palazzi regionali o nei cassetti di dirigenti e amministratori. Tutto lascia pensare che qualche responsabilità, prima o poi, debba emergere: il metodo dello scaricabarile, del “non sapevo, non vedevo e non sentivo” non possa reggersi in piedi. Otto morti reclamano, quanto meno, giustizia. L’inchiesta giudiziaria è, al momento, la sola ancora di salvezza psicologica per chi intende vederci chiaro.


22 Maggio 2009

Categoria : Cronaca
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