Regione – Chiodi: “Sui rifiuti andremo avanti” – Costantini parla di sciacallaggio
L’Aquila – (Nella foto Chiodi nel dicembre 2008, appena eletto, ben lontano dall’immaginare i problemi che sarebbero arrivati nel 2009 e nel 2010) - Di fronte ad un’aula affollata dai comitati di cittadini presenti per il caso Cicchetti e il dibattito sulla ricostruzione, e ad altre delegazioni giunte da Tagliacozzo in difesa dell’ospedale, e da Abruzzo Engineering, con Rapagnà del Mia Casa e precari della scuola, il presidente Chiodi ha tenuto un articolato discorso oggi in consiglio regionale, all’Emiciclo. E’, da notare, presidente di una giunta zoppa, ormai priva di ben due assessori (la Stati e Venturoni), quindi da ricomporre e rimpastare. Quando, nessuno lo sa, vista la tempesta politico-giudiziaria in atto. Chiodi ha prima di tutto espresso solidarietà sia alla SCtati che a Venturoni. Poi, via al suo discorso, e prima di tutto comunque i piani di questa giunta “trampa”, secondo il governatore: “Posso assicurare che il governo regionale andra’ avanti nell’attuazione del programma politico sui rifiuti senza alcune mdoficazioni in corsa”. Sui rifiuti, il presidente ha ribadito che la decisione di “abbassamento della soglia di raccolta differenziata per dare inizio ai processi di recupero energetico dei rifiuti urbani e’ atto esclusivamente politico e dichiarato nel programma elettorale. E questo rappresenta un atto di responsabilita’ nei confronti della comunita’ regionale perche’ in questo modo si affronta con coraggio il nodo dei rifiuti come hanno fatto le altre regioni italiane”.
Sulla propria posizione in relazione all’inchiesta riguardante i rifiuti ed episodi che per ora si riferiscono a Teramo, Chiodi è stato fermo, ribadendo prima di tutto di non essere indagato: “L’opposizione chiede le dimissioni del Presidente, ma non le vuole. Altrimenti tornano a lavorare e c’e', tra loro, anche chi non lavora. Certo e’ in atto una fortissima strumentalizzazione. Per ultimo si chiedono anche le mie dimissioni da Commissario per la ricostruzione alla luce degli ultimi scandali giudiziari, nessuna delle quali, peraltro, mi vede neppure indagato. Le Procure dicano se ho commesso qualche reato altrimenti dicano che non l’ho commesso cosi’ che io possa lavorare duramente, ma in pace. Quello che pero’ risalta e’ il giudizio che da’ la sinistra del mio governo, e’ l’assoluta sottovalutazione delle politiche di rigore delle finanze regionali e di risanamento finanziario, al dissesto dovuto a “cambiali mefistofeliche” (tipico della cultura politica della sinistra che riassumo per brevita’ nel cosiddetto: Tassa e spendi, spendi e tassa). Nessun Paese al mondo che sia oberato di debiti e con alta tassazione puo’ realisticamente fare affidamento su un percorso di sviluppo durevole. Credo che cio’ sia intuitivo: la stessa cosa puo’ dirsi per un’impresa o per una famiglia. L’Abruzzo e’ stato messo in ginocchio dal progressivo indebitamento che nel 2007 ha toccato i 4 miliardi di euro consegnandole il primato di regione piu’ indebitata d’Italia.I risultati raggiunti da questo Governo regionale – ha detto ancora Chiodi – sono straordinari: riduzione dell’indebitamento del 12,5% in 18 mesi (stiamo parlando di 500 milioni di euro ovvero mille miliardi di vecchie lire) senza aumentare le tasse, riduzione del disavanzo sanitario a livelli antecedenti al 2000, riduzione del costo del debito del 16,5%; tutti valori e cifre certificate da Moody’s e dal tavolo di monitoraggio del Ministero dell’Economia e della Salute. Qui si vince e si perde la sfida! Il resto e’ contorno, importante, ma necessariamente contorno. Ed allora mi sembra di poter concludere cosi’: nell’economia abruzzese soffiano venti di ripresa, il turismo abruzzese cresce del 130%, il debito degli abruzzesi diminuisce, gli investimenti per le strutture sanitarie, contrariamente al passato, ci sono e sono tanti, l’Abruzzo e’ la prima regione del mezzogiorno per capacita’ di spesa dei fondi europei, la ricostruzione pesante a l’Aquila sta partendo, i dirigenti regionali diminuiscono, le societa’ inutili e costose sono state messe in liquidazione, i costi della politica ridotti, le sedi in Brasile e Romania sono state chiuse, le comunita’ montane a livello del mare stanno scomparendo, le Asl sono diventate quattro, i consorzi fidi da 78 ne diventeranno una decina e saranno piu’ utili alle imprese, la sanita’ privata ha finalmente regole e controlli e costa anche meno di prima, il centro oli non c’e’ e non c’e’ alcuna nuova trivellazione, nel frattempo ci siamo occupati anche di un devastante terremoto e ci sono ancora quasi quattro anni per completare il lavoro prima che termini il mandato elettorale. Dopo soli 18 mesi la sfida e’ vinta o e’ persa ? Ripartiamo dai veri valori: la coesione sociale, l’integrita’, lo spirito di servizio, il rispetto e l’aiuto ai piu’ deboli. Tra i piu’ deboli ormai e’ chiaro che ci sono le nuove generazioni: i giovani, ai quali abbiamo riservato un incerto futuro. I giovani in Abruzzo sono il 23% della popolazione e abbiamo 147 anziani ogni 100 giovani. E sono stati proprio i loro padri e madri a sottoscrivere quelle cambiali mefistofeliche che li hanno gravati di un debito spaventoso che sottrae ogni giorno quote di sovranita’ e di futuro. Ecco perche’ la priorita’ di questo governo regionale e’ e sara’ la riduzione del debito degli abruzzesi. Ecco perche’ sono fiero del fatto che in quasi due anni siamo riusciti a ridurlo di ben 500 milioni di euro (mille miliardi delle vecchie lire) tanto da far dire ad una agenzia di rating internazionale che il percorso di risanamento dell’Abruzzo e’ stupefacente. E tra i piu’ deboli ci sono i malati. Per loro c’e’ un imperativo: costruire un sistema sanitario regionale che sia veramente di qualita’ ed a costi sostenibili e non piu’ quel Titanic che l’Abruzzo non sara’ mai in grado di sostenere e che negli anni ha compromesso anche il livello qualitativo del nostro sistema sanitario. Siamo fieri che i nostri sforzi siano riconosciuti dal Governo, dalle Regioni italiane e ora anche da autorevoli editorialisti della sinistra. Siamo fieri che l’Abruzzo venga portato ad esempio, siano fieri che il quotidiano la Repubblica ci attribuisca il motto di Obama: Yes we can! Per anni la classe dirigente politica abruzzese non e’ stata in grado di difendere la nostra terra perche’ e’ mancato l’affetto per essa. Abbiamo sacrificato lo sviluppo dell’Abruzzo a logiche campanilistiche che avevano il solo fine di rafforzare piccole nicchie di potere, spacciando cio’ per un interesse delle nostre comunita’. Invece era solo interesse di piccoli potentati locali, pronti a sottoscrivere dieci, venti, cento cambiali mefistofeliche a danno dei nostri giovani. C’e’ un impellente bisogno di parlare al cuore delle giovani generazioni e il primo modo per entrare in sintonia con loro e’ quello di fargli sapere che siamo pronti, noi, i loro genitori, a fare oggi dei sacrifici sui nostri privilegi per donare loro un futuro meno difficile”.
COSTANTINI: PAROLE SCIVOLOSE – Pronta replica di Carlo Costantini, IdV (nella foto) per l’opposizione, secondo il quale “quello di Chiodi e’ stato un intervento disarmante, scivoloso, gelatinoso, pieno di insinuazioni, come quella rivolta a piccoli magistrati in cerca di notorieta’ e non gia’ ai magistrati che troppo spesso fanno finta di non vedere e di non capire. Quelli vanno bene a Chiodi, come a Berlusconi, ma non vanno bene ai cittadini, alla stragrande maggioranza degli abruzzesi, a quelli che ingenuamente lo hanno votato, illudendosi che rappresentasse il cambiamento”. Lo afefrma in una nota il capogruppo dell’Idv in Consiglio regionale, Carlo Costantini. Ci ha dato degli sciacalli dimenticandosi che proprio da una attivita’ di sciacallaggio su una inchiesta giudiziaria e’ scaturita la sua elezione. Ha accusato i trasformisti, dimenticandosi che Berlusconi li paga perche’ diventino tali. Ha accusato i partiti che allevano la propria classe dirigente, dimenticando che lui stesso e quasi tutto il gruppo teramano e’ addirittura figlio di ex amministratori. Ha detto di interpretare i diritti dei piu’ giovani, ma non ha detto che voleva piazzargli due inceneritori sotto il naso. Ha detto che bisogna lasciar lavorare i magistrati, ma poi si e’ cimentato in una assoluzione preventiva di tutti i coinvolti nell’inchiesta”.
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