Linee guida per le perimetrazioni
L’Aquila – La sottocommissione di consulenza per la ricostruzione della commissione regionale presieduta da Luca Ricciuti (nella foto) ha emesso una linea guida per le aree dei centri storici, con riferimento alle perimetrazioni. Riteniamo interessante per tutti pubblicarne il contenuto: “In relazione all’oggetto, la Commissione ritiene che, nell’intero cratere, tutti i fabbricati privati, comunque classificati, autonomi strutturalmente e accessibili, ancorché ricadenti nelle aree suddette possano essere oggetto di ristrutturazione statico-edilizia immediata dietro presentazione di progetti esecutivi e di perizie asseverate che attestino in modo univoco il perfetto mantenimento delle linee architettoniche, delle destinazioni d’uso, del numero delle unità immobiliari, delle altezze, delle superfici coperte; ciò in perfetta sintonia con quanto prevedono le Ordinanze di cui sopra nn. 3778/2009-3779/2009-3790/2009.
Dall’esame,poi, delle perimetrazioni approvate in Consiglio Comunale di L’Aquila e delle Linee guida per la formazione delle proposte di intervento nelle aree limitrofe al Centro Storico pubblicate e proposte dal responsabile della STM, si evince, invece, quanto segue:
1. che per alcuni centri abitati come Onna e per le aree che fasciano il centro storico dell’Aquila, le linee guida contrastano con le finalità delle Ordinanze (nn. 3778/2009-3779/2009-3790/2009) che tendono a perseguire la “stretta ricostruzione dell’esistente” e relativo adeguamento sismico;
2. che in particolare per L’Aquila vengono ricomprese aree per le quali non vengono esplicitate con trasparenza le finalità e/o le destinazioni d’uso;
in particolre:
a) area del Castello –Stadio: in essa c’è solo il Castello da ristrutturare (o no?),
b) area di Collemaggio, pubblica, sulla quale insistono edifici d’epoca che dovrebbe restare interamente destinata a polo istituzionale culturale e ricreativo;
c) Villa Gioia-Autoparco che sicuramente necessiterebbe di una ristrutturazione urbanistica che tenga conto dello studio propedeutico ed obbligatorio sul “fosso di S.Giuliano”; infatti dalle conclusioni del suddetto studio potrebbe dipendere l’eventuale delocalizzazione di parte degli edifici con recupero di aree verdi e servizi;
d) area Valle Pretara ove insistono centinaia di alloggi riscattati indipendenti e con giardino, che potrebbero già oggi procedere ad una rapida e autonoma ricostruzione;
e) area della Villa Comunale, costituita da villini e palazzine singoli isolati e accessibili, in gran parte di edilizia post bellica, sottoposta ad una normativa della ricostruzione per cui si prevede un iter tecnico-burocratico e storico-urbanistico particolarmente complesso con l’obbligo della presentazione di studi di fattibilità corredati da indagini e analisi puntuali caratteristiche di un progetto esecutivo.
La Commissione ritiene, inoltre che è necessario ed urgente:
l’ufficializzazione degli indirizzi per la diagnosi di aggregati omogenei e isolati strutturalmente autonomi per i quali è giusto quanto previsto nelle linee guida proposte dall’Arch. Fontana;
la definizione dei parametri edilizi relativi alla ricostruzione in funzione delle indicazioni riportate nelle carte di microzonazione di primo e terzo livello consultabili già attualmente sul sito della protezione civile;
un progetto immediato per il recupero tecnico-funzionale di tutti gli immobili pubblici o di uso pubblico (ad alto tasso attrattivo) ricompresi nelle aree di cui sopra.
la predisposizione del piano della rete dei servizi (gas-acqua-reti idrico-fognarie, banda larga) in quanto il riallaccio ai servizi non potrà avvenire senza il preventivo controllo e l’eventuale riparazione/sostituzione dei tratti danneggiati;
la predisposizione di un nuovo piano delle pavimentazioni, dei colori degli edifici e dell’arredo urbano;
La Commissione coglie l’occasione per evidenziare la necessità del recupero di un ruolo autorevole per la Regione nella definizione di tutte le azioni programmatico-finanziarie, urbanistico-territoriale, infrastrutturale per l’intero cratere-comprensorio del sisma con particolare riferimento alla sviluppo organico ed unitario dell’insieme delle aree produttive del cratere.
Il suddetto importante e vitale ruolo regionale può essere conseguito con l’adozione di una Legge Regionale che ponga al centro dello sviluppo della Regione Abruzzo, la necessità del recupero sociale e produttivo-infrastrutturale del comprensorio aquilano così drammaticamente danneggiato.
La Regione, in parallelo, potrebbe immediatamente attivarsi per la predisposizione di un Progetto Speciale Strategico ai sensi dell’art. n.6 della L.R. n.18/83 modificata ed integrata dalla L.R. n.70/95 al fine di definire nel dettaglio tutte le previsioni infrastrutturali, direzionali e produttive strategiche nel cratere-comprensorio con allegato Piano Pluriennale di Attuazione e parametri di priorità che tengano conto dell’effettiva disponibilità finanziaria annuale.
Infine la Commissione:
presa visione del quadro organizzativo che sovrintende alla “Ricostruzione” costituito da ben dodici strutture tecnico-burocratiche di filtro non tutte razionalmente interconnesse,
considerate le lungaggini burocratiche sperimentate da tutti i professionisti;
considerato che molti dei ritardi sono addebitabili proprio alla macchinosità del rapporto fra le varie strutture;
auspica la creazione di uno SPORTELLO UNICO REGIONALE in quanto il cratere-comprensorio è interprovinciale e i parametri di finanziamento e verifica tecnica dei progetti devono essere necessariamente ed obbligatoriamente omogenei, in linea con eventuali criteri di priorità.
L’attivazione di quanto sopra eliminerebbe tutte le attuali difficoltà tecnico-amministrative connesse con l’attuale procedura di presentazione delle pratiche “E” che prevede le seguenti fasi e valutazioni tecniche specifiche che si sommano come tempi:
1. Fase A: DIA al Comune con n.2 copie di progetto;
2. Fase B: deposito progetto al Genio Civile in duplice copia;
3. Fase C: presentazione progetto con domanda di contributo al Comune interessato.
E’ evidente come la fase A permette d’iniziare i lavori dopo trenta giorni, mentre le fasi B e C richiedono un tempo di istruttoria di almeno mesi tre, con la probabilità di discordanze fra quanto richiesto dal Genio Civile e dalla Reluis.
Lo Sportello Unico regionale è vieppiù importante e necessario per l’esame di tutti i progetti che saranno presentati ai sensi dell’Ordinanza n.3881/2010, dal momento che la stessa prevede quattro casi possibili di ristrutturazione e/o ricostruzione con conseguenti differenziate linee di indennizzo finanziario.
In tal senso la Commissione auspica che la STM predisponga un Testo Unico delle Ordinanze che espliciti in modo univoco i concetti tecnico-finanziari e semplifichi le procedure con una con testualità delle specifiche valutazioni.
Infine, dal monitoraggio effettuato, sono risultate le seguenti problematiche:
Con il parametro pregiudiziale di “Prima casa di residente” viene vanificata qualsiasi ipotesi di recupero organico dei Centri storici e pertanto deve essere superato tale concetto ammettendo
a finanziamento per il 100% delle opere:
-i proprietari residenti;
-le imprese di artigianato e commercio, ristorative e ricettive;
-gli studi professionali singoli o associati;
-gli emigranti possessori di case di appoggio/ritorno;
-le seconde case per la parte strutturale e comunque le parti strutturali necessarie all’organico consolidamento di
isolati ed unità minime;
e le società che abbiano rilevato aggregati di immobili compresi quelli precedentemente diruti
che ne propongono un ‘organica ricostruzione comunque per un contributo fino al 60 % delle opere.
- I comuni devono altresì predisporre entro 90 giorni i Piani di Ricostruzione con riferimento all’art. 27 della L.R. 18/83 e s. m. e i.
Resta fermo che, ove esistano Piani di Recupero, questi opportunamente aggiornati con lo stato attuale degli edifici e degli impianti a rete, possono essere opportunamente riproposti.
Ambedue i Piani devono comunque definire:
- le modalità di selezione delle macerie con particolare attenzione al recupero di tutti gli elementi nobili (coppi,pietrame e legname lavorato, mattoni e pianelle in cotto,ecc.) e alla loro conservazione in sito;
- le modalità di messa in sicurezza e di puntellamento comunque finalizzate ad accelerare gli interventi e l’accessibilità ai fabbricati
- le unità minime di intervento con le relative tipologie;
- eventuali interventi singoli strutturalmente autonomi;
- eventuali comparti di ristrutturazione urbanistica;
- il piano delle opere di urbanizzazione con relativi oneri e tempi;
- Tipologie , tecnologie e colori di finitura;
- Ambiti,modalità e tempi per eventuali poteri sostitutivi da parte del Sindaco.
L’onere per l’elaborazione dei Piani e delle eventuali Varianti è coperto da un contributo almeno pari all’80 % dei costi professionali.
Resta fermo che tutte le A.C. del Cratere sono esonerate dal rispetto dei vincoli derivanti dal Patto di stabilità e che tutti i cittadini sono esonerati dal pagamento delle tasse almeno per i primi 5 anni.
• l’apposizione del visto da parte del Comune di l’Aquila sulle fatture allegate agli stati di avanzamento richiede, allo stato attuale, almeno giorni novanta a cui si sommano i tempi tecnici delle banche che attivano la richiesta dei fondi solo dopo la presentazione delle fatture di cui sopra. Questa difficoltà amministrativa nasce dal fatto che il RUP del Comune cui la pratica è assegnata, richiede, come per Legge, i dovuti DURC e l’incidenza della mano d’opera agli Enti preposti, con largo dispendio di energie lavorative e di tempo.
A tale riguardo e per semplificare ed accelerare l’iter burocratico sopra descritto si auspica, con opportuna OPCM, l’affidamento di tale compito accertativo a nuclei all’uopo costituiti con procedure semplificate e collettive, liberando da tale incombenza gli oberati uffici comunali;
• Problema del diritto degli eredi al contributo per la riparazione di immobili dei defunti dopo la data del 05.10.2009.
L’Ord. N. 3813, art.8, pubblicata il 05.10.2009 riconosceva il diritto all’indennizzo agli eredi dei defunti a causa dell’evento sismico del 06.04.2009. Successivamente l’Ord, n. 3857 del 10.03.2010 riconosceva il diritto all’indennizzo agli eredi di tutti gli aventi diritto morti dopo l’evento sismico del 06.04.2009, ma, come da interpretazione della soc. FINTECNA, non modificava la data del 05.10.2009.
La Commissione auspica una OPCM che estenda il diritto all’indennizzo agli eredi di tutti i defunti aventi diritto anche se morti dopo la data del 05.10.2009, evitando così disparità di trattamento fortemente incostituzionali.
• Problema del diritto al risarcimento per il mancato reddito di tutte quelle aziende che nel 2007 hanno avuto un bilancio con chiusura negativa.
L’Ord. N. 3789, art.1, stabilisce il rimborso per il mancato reddito in base al bilancio alla
dichiarazione dei redditi dell’anno 2008 per cui le attività produttive che nel 2007 hanno
chiuso il proprio bilancio in negativo, vuoi per investimenti fatti nell’anno o per eventuali
crisi di settore e/o di mercato, non possono essere risarcite.
La Commissione auspica una OPCM che estenda il diritto all’indennizzo anche a queste aziende attraverso il rilevamento dei dati di bilancio di almeno tre anni.
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