Consiglio generale Cisl


L’Aquila- “Viviamo in un territorio ferito a morte dove alla ricostruzione, che figura come primo punto in agenda, si sovrappongono tanti problemi che spaziano dalle crisi industriali alla carenza di posti di lavoro, alle emergenze sanitarie, – ricordiamo ad esempio la vicenda Sanatrix,  Finmek ed altre aziende cadute nel vuoto, con i lavoratori ancora alla disperata ricerca di uno sbocco, ai servizi sociali e per gli anziani”. Lo ha affermato il segretario generale della Cisl, Gianfranco Giorg (nella foto) aprendo il consiglio generale territoriale della Cisl. Alla riunione erano presenti tutti i segretari di categoria e il segretario generale Usr Cisl Abruzzo, Maurizio Spina. “Voglio spendere una parola per i nostri giovani”ha sottolineato Giorgi analizzando la grave crisi socio-economica che attraversa il territorio, “privati all’improvviso di punti di riferimento e di socializzazione, per il mondo della scuola, che patisce i postumi del terremoto, per i tanti aquilani ancora esiliati sulla Costa. I problemi da affrontare sono ancora molteplici e richiederanno un impegno comune volto a superare i personalismi e a dare respiro e un nuovo futuro alla nostra città. E’ di questi giorni l’appello degli Industriali sulle misure economiche da adottare per il rilancio del tessuto produttivo locale e sulla necessità che, alla zona franca, vengano affiancati altri strumenti di sostegno. Mancano aziende che vogliono investire sul territorio e manca, forse, la volontà della classe politica a fare quadrato su un progetto comune”.
Giorgi ha puntato l’indice contro “la litigiosità dei politici e contro i continui scontri tra Comune, Regione e Governo, che non producono nulla di buono per il territorio e frenano la rinascita della città. Una classe politica che, come dimostrano i recenti fatti giudiziari, sempre più lontana dalla gente e dai problemi reali della cittadinanza. Rischiamo di perdere, così, nuove occasioni di sviluppo e di indebolire ulteriormente il tessuto locale lasciando ai giovani una sola scelta: quella di abbandonare la città di origine per costruire altrove un futuro”, incalza Giorgi, “il nostro è un territorio difficile ed esteso che abbraccia centri importanti come Sulmona e Castel di Sangro – tra le zone più colpite dall’emorragia occupazionale, che nella Valle Peligna tocca punte del 24% come indice di disoccupazione, e dove l’isolamento e la mancanza di infrastrutture rischiano di infliggere il colpo finale. E’ qui che bisogna agire per stimolare la classe politica e gli organismi competenti ad una maggiore incisività che si traduca in un rilancio complessivo dell’economia, nella crescita occupazionale e in nuovi investimenti. Argomenti rimasti finora lettera morta, di cui si continua a discutere, ma che non hanno trovano sbocchi significativi nel Governo nazionale e regionale. Ci aspettiamo un’azione più incisiva da parte dei nostri politici, chiamati a operare in sinergia con il sindacato e con le associazioni più rappresentative. L’attenzione deve essere massima sull’intera provincia, in particolare sull’Aquila, una città tutta da ricostruire, nel corpo e nell’anima. Accanto alle abitazioni, va riconsolidato il tessuto sociale, frammentato e disperso. Restano ancora troppe incognite sul tappeto : dai tempi della ricostruzione “pesante” (non è pensabile che le abitazioni classificate E vengano ristrutturate nell’arco di 5 – 10 anni), alla nascita di centri di aggregazione per i giovani e gli anziani, fino alle reali risorse disponibili. Siamo stanchi, da aquilani, del continuo rimpallo di competenze tra i vari enti, Regione, Comune e Governo. C’è bisogno di certezze e azioni concrete, non di parole. Invece ci tocca assistere a ripetuti scandali che offendono la dignità dei cittadini abruzzesi.
Un esempio su tutti è la mancata definizione della zona franca, – che abbiamo citato precedentemente – un utile strumento di supporto al territorio per incentivare l’approdo di nuove aziende, ma di cui al momento non si conoscono con precisione né i termini, né i tempi di attuazione. Si viaggia ancora a vista e questo non giova alla rinascita di una città distrutta, che deve ricostruire le sue fondamenta sociali.  I prossimi anni per il Capoluogo saranno complessi e duri da affrontare sia per la ricostruzione, che per il lavoro. Ma su questo, con l’impegno e la volontà comune”, conclude Giorgi, “si può cogliere un’opportunità di rilancio che non va sottovalutata e di cui portavoce può essere proprio il Sindacato, da sempre in prima fila”. La  Cisl territoriale organizzerà una massiccia presenza alla manifestazione prevista a Roma per il 9 ottobre sui grandi temi del lavoro e dello sviluppo del Paese.


27 Settembre 2010

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati