“I soldi? Li hanno presi tutti i partiti”


Chieti – (di Isidoro Malandra, avvocato, Associazione “oltreAbruzzi”) – Il Procuratore della Repubblica di Pescara dichiara pubblicamente che Di Zio finanziava tutti i partiti, di centrodestra e di centrosinistra. Per quanto mi riguarda non si tratta di una notizia nuova. Già nell’estate del 2008, in una lettera aperta, avevo contestato al mio ex partito, Rifondazione Comunista, lo “sdoganamento” degli inceneritori: “Il Segretario Regionale del PRC ha rivendicato come un grande risultato il fatto che nel programma della coalizione 2008 vi sia il no agli inceneritori. Ma il possibile uso degli inceneritori, insieme alla produzione di cdr per i cementifici, è previsto nel Piano Regionale dei Rifiuti votato all’incirca un anno fa con l’appoggio entusiastico di Rifondazione! Com’è che quando facciamo opposizione siamo contro e quando amministriamo ci pieghiamo sempre a pessimi compromessi? I nostri elettori possono ancora comprendere che i signori dell’acqua, dei rifiuti, dei centri commerciali, delle speculazioni immobiliari, continuino a fare affari nonostante la presenza di Rifondazione nelle Giunte?”. Il fatto è che c’è sempre stato un interesse politico trasversale per gli inceneritori. Desiati con la Giunta Pace voleva farne tre ma fu bloccato grazie a una seria opposizione delle associazioni ambientaliste e di Rifondazione Comunista. Il tema torna di attualità con la vittoria di Del Turco e stavolta l’idea passa: via libera agli inceneritori e alla produzione di cdr (combustibile dai rifiuti destinato per l’intanto ai cementifici). La condizione, frutto della mediazione con Rifondazione, consiste però nel non poter costruire inceneritori se non dopo aver raggiunto il 40% di raccolta differenziata. Al tempo era chiaro, almeno per me, che dietro il centrosinistra qualcuno manovrava. Ed era altrettanto chiaro che quel qualcuno sarebbe tornato alla carica facendosi forte di una imminente saturazione delle discariche e quindi di una dirompente emergenza rifiuti. Ancora più chiaro era il fatto che, nel momento in cui l’incenerimento veniva inserito nel Piano regionale dei rifiuti, sarebbe bastato abbassare la soglia della differenziata e nessuno avrebbe potuto più obiettare nulla. Da quel che risulta dalle intercettazioni era esattamente ciò che Di Zio pretendeva dai suoi beneficiati ed è ciò che stava concretamente realizzandosi. Ha ragione Quagliarello quando sostiene che la magistratura pescarese fa politica: di fatto l’incenerimento dei rifiuti da essa viene bloccato e non dalle forze che dovrebbero essere contrarie. Non si tratta però di sostituzione della politica ma della sua eclisse. Perfino chi dovrebbe contrastare certe derive, in nome della governabilità e della mediazione chiude gli occhi. Dopo le elezioni regionali 2008 scrissi al mio ex partito: “Io penso che la lotta contro la corruzione si debba fare cominciando con il dire chiaro e tondo quali sono gli affari e quali sono i partiti e i personaggi di riferimento. A cominciare dall’acqua, ai rifiuti, all’urbanistica, alla sanità, al porto di Ortona, al Centro Oli, bisogna affrontare questioni che hanno non solo natura etica ma incidono profondamente sull’economia della nostra regione e sulla vita dei nostri concittadini”. Oggi, alla luce delle dichiarazioni di Trifuoggi, torno a chiedere: vi è qualcuno che, oltre a chiedere le dimissioni del candido Chiodi, voglia conoscere i nomi dei personaggi e dei partiti del centrosinistra che, sebbene non indagati, hanno preso soldi da Di Zio? E’ politicamente rilevante o no sapere chi risponde agli interessi affaristici (non solo a quelli di Di Zio!) invece che a quelli della collettività? Paolucci, segretario regionale PD, scrive della necessità di una nuova classe politica votata alla legalità e trasparenza. Cominci lui l’operazione di pulizia col dirci se il suo partito e/o suoi esponenti hanno preso soldi da Di Zio.


26 Settembre 2010

Categoria : Dai Lettori
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