Ricostruzione, martedì i comitati tornano all’Emiciclo – Ci saranno anche i “rapagnini”
(Nella foto un momento dell’occupazione dell’Emiciclo il 21 settembre) - L’Aquila – Martedì i comitati torneranno all’Emiciclo regionale, per assistere alla seduta dedicata alla ricostruzione, che a causa dei disordini della scorsa settimana, la Regione ha preferito dilazionare. L’assemblea cittadina, dice una nota del presidiio permanente “è contro il commissariamento, per una ricostruzione trasparente e democratica, prossime azioni legali e non violente”.
L’Assemblea cittadina – continua il comunicato – continuerà a presidiare la democrazia, per la nostra città e per tutto il paese.
Per questo, martedì 28 settembre alle ore 11.00 saremo di nuovo al palazzo dell’Emiciclo per assistere alla seduta del Consiglio regionale sulla Ricostruzione post terremoto in Abruzzo.
Intendiamo riaffermare, con le armi civili, legali e non-violente della partecipazione e del controllo democratico, la nostra decisa opposizione alla logica del commissariamento e alla nomina del privato cittadino – nonché condannato dalla Corte dei Conti – Antonio Cicchetti per lo svolgimento di funzioni che possono essere attribuite solo a istituzioni elettive.
Le recenti dimissioni del Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente da Vicecommissario alla ricostruzione, dimissioni più volte chieste dall’Assemblea, e innescate dall’inopportuna nomina di Cicchetti, rappresentano, seppur tardivamente, un decisivo segnale di chiarezza. E soprattutto dimostrano e rafforzano con un atto importante quello che l’Assemblea denuncia da tempo: l’errore di fondo della logica del commissariamento, nonché l’inadeguatezza mostrata finora dalle strutture commissariali nel far fronte ai problemi della ricostruzione.
Continuiamo pertanto a chiedere a gran voce le dimissioni dalla carica di Commissario del Presidente della Regione Chiodi (anche in considerazione degli ultimi scandali portati alla luce dalle inchieste della Magistratura) e del suo nuovo vice.
In quest’ottica l’Assemblea parteciperà anche al Consiglio Comunale convocato per lunedì 27 settembre alle ore 16.00 presso la sala Spagnoli dell’Emiciclo, dove si discuterà un Ordine del Giorno del consigliere Enrico Perilli con il quale si chiede la revoca della nomina di Antonio Cicchetti.
Un’altra azione di opposizione al commissariamento decisa dall’Assemblea sarà di natura giuridica: l’intervento “ad adiuvandum” al ricorso al T.A.R. del Lazio contro l’attribuzione dei poteri commissariali, già presentato nel marzo scorso e di cui il Tar discuterà nel merito il prossimo mese. Comitati, Associazioni, singoli cittadini potranno unirsi a questo ricorso apponendo la propria firma secondo modalità che verranno presentate a breve alla cittadinanza e alla stampa. (alleghiamo un estratto per punti del ricorso)
Invitiamo dunque tutti i cittadini che potranno a partecipare ai prossimi consigli Comunale e Regionale e chiediamo esplicitamente a Prefetto e Questore che questa volta gli strumenti del controllo dell’ordine pubblico non siano rivolti CONTRO i cittadini aquilani, ma a loro tutela. E’ intollerabile che si continui a usare la forza pubblica per IMPEDIRE la partecipazione dei cittadini alla vita delle Istituzioni locali.
Rigettiamo ancora una volta l’accusa di violenza che ci è stata rivolta; l’unica violenza attuata finora è quella contro di noi: oltre 100 poliziotti in tenuta antisommossa per presidiare la sede di una rappresentanza istituzionale ne sono la dimostrazione più concreta. A questo risponderemo ancora una volta con una prova di civiltà e competenza, dando una dimostrazione concreta, con i nostri mezzi, di come, anche nella carenza di spazi e luoghi idonei, si possa garantire ai cittadini la massima partecipazione nella maniera più semplice e degna di un paese civile”.
MIA CASA – (di Pio Rapagnà) – Una delegazione del Mia Casa d’Abruzzo assisterà – se sarà consentito – ai lavori del Consiglio regionale straordinario sulla “ricostruzione post terremoto” che – se sarà consentito – si terrà – o forse si dovrebbe tenere – martedì 28 settembre alle ore 11,00 presso il Palazzo dell’Emiciclo.
Il Mia Casa da mesi e mesi chiede al Consiglio regionale l’approvazione di una “Legge ad hoc sulla ricostruzione”, a cominciare da quella “riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza antisismica” della edilizia residenziale pubblica che, per competenza costituzionale, attiene proprio e direttamente alla Regione Abruzzo. Per questo obiettivo “pratico e concreto” il Mia Casa si è fatta carico “presentare e proporre” al Consiglio una articolata e precisa “Legge Regionale aperta”.
E’ chiaro a tutti ormai che l’impegno e l’intervento legislativo, di indirizzo e di controllo del Consiglio regionale doveva essere “immediato” subito dopo il 6 aprile, tempestivo e preciso nel merito della “ricostruzione e messa in sicurezza”: ma sino ad ora, in effetti, non è stato fatto un bel niente! La questione “di merito” è stata sottovalutata, mentre gli appelli del Mia Casa non sono stati presi nella dovuta serietà, seppure accompagnati da accorati solleciti da parte di un ex Parlamentare della Repubblica a titolo gratuito e nella più piena “trasparenza e indirizzo morale”: con ciò, migliaia di famiglie della Edilizia Residenziale Pubblica ancora sfollate ne stanno pagando, e ne subiranno per anni, tutte le più nefaste conseguenze.
Così, nonostante gli “annunci” di sedute straordinarie del Consiglio sulla “ricostruzione post terremoto e degli alloggi pubblici ATER”, che “purtroppo e guarda caso”, per un motivo o per un altro e più o meno giustificato ed opportuno, si concludono sempre con un nulla di fatto, le migliaia di famiglie ancora sfollate ne stanno pagando, e ne subiranno per anni, tutte le più dirette e gravi conseguenze.
Purtroppo, ciò che sta accadendo in questi giorni “dentro e fuori” il Consiglio regionale ne è la drammatica dimostrazione e, per quanto emerge dagli eventi e dai comportamenti, sembra che né la maggioranza e né l’opposizione riescano a trovare “dal basso” e ad avere “dall’alto” la forza “istituzionale e legislativa” per “partecipare e contribuire” alla ricostruzione dell’Aquila e della stessa Regione Abruzzo, la quale, per tanti aspetti e circostanze, risulta anch’essa fortemente terremotata sul piano della “questione morale”, irresponsabilmente sottovalutata e spesso ignorata e negata dalla maggior parte delle “Istituzioni ed Enti Locali”, delle forze politiche, sociali, economiche e sindacali.
Nel frattempo, ogni ritardo nella ricostruzione sta nei fatti incentivando e rendendo possibile tutta una serie di “rinunce” e di operazioni immobiliari e speculazioni urbanistiche ed edilizie sugli edifici, sulla aree verdi e su importanti e qualificati spazi “pertinenziali” di interi complessi pubblici e condominiali danneggiati o resi inagibili.
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