Di Venanzo, un esposimetro per due
Teramo – FOTOGRAFIA STRANIERA, UN EX AEQUO – L’Esposimetro d’Oro per la Fotografia Straniera va a due Direttori francesi, Caroline Champetier e Stéphane Fontaine, per aver curato la fotografia, rispettivamente, nei film Des hommes et des dieux (Uomini di Dio) di Xavier Beauvois e Il profeta di Jaques Audiard. I riconoscimenti saranno consegnati ai vincitori nel corso della serata conclusiva della manifestazione che si terrà sabato 23 ottobre prossimo nel Cine Teatro Comunale di Teramo. La manifestazione dedicata agli autori della fotografia nel cinema proporrà tanti appuntamenti nelle due settimane che vanno dal 10 al 23 ottobre prossimi.
Caroline Champetier, nata a Parigi il 16 luglio 1954, si forma presso l’Institut des hautes études cinématographiques (IDHEC) e comincia la carriera come assistente del direttore della fotografia William Lubtchansky. Tuttora è una delle poche donne-direttore della fotografia del cinema francese. Dopo una lunga collaborazione con la regista Chantal Akerman, negli ultimi venti anni ha lavorato con grandi registi, francesi e non solo: Jean-Luc Godard, Jaques Rivette, Jaques Doillon, André Techiné, Benoit Jacquot, Nobuhiro Suwa, Robert Altman, Amos Gitai. Grazie alla sua sensibilità stilistica ha accompagnato con maestria il lavoro della giovane generazione di registi francesi: Arnaud Desplechin, Xavier Beauvois, Laetitia Masson, Alice Martin. Nel 2007 ha curato la fotografia del film di Sabina Guzzanti Le ragioni dell’aragosta.
Caroline Champetier dal marzo 2009 è il Presidente della AFC, Association Française des directeurs de la photographie Cinematographique. Il film per cui il “Premio Di Venanzo” assegna l’Esposimetro d’Oro ex aequo per la Fotografia Straniera a Caroline Champetier, Des hommes et des dieux (Uomini di Dio) di Xavier Beauvois, ha vinto il Grand Prix della Giuria all’ultimo Festival del Cinema di Cannes.
Liberamente ispirato alle vicende dei monaci cistercensi di Tibhirine, in Algeria, sequestrati nel 1996, il film di Beauvois narra la vita di otto monaci francesi e del loro rapporto pacifico con un gruppo di fratelli musulmani in Maghreb. La pace però viene interrotta da un attentato terrorista ad opera dei fondamentalisti islamici. La convivenza si fa sempre più tesa: l’esercito offre protezione ai monaci, ma loro rifiutano…
Stéphane Fontaine, francese di Parigi, giovane talento del cinema transalpino, si è imposto all’attenzione generale grazie alla fotografia del romantico film noir di Jacques Audiard Tutti i battiti del mio cuore (2005) con il quale ha vinto un premio César per la migliore fotografia e il Golden Camera 300 al Manaki Brothers Film Festival. Il secondo César lo ha conquistato con Il profeta (2009), diretto sempre da Jaques Audiard che in patria ha fatto man bassa di premi César: ben nove. Il film ha ottenuto anche il Grand Prix della Giuria al Festival di Cannes 2009.
Stéphane Fontaine si è diplomato nel 1985 all’Ecole Nationale Louis Lumière e nel 1988 lavora come assistente a fianco dell’italiano Armando Nannuzzi (Esposimetro d’Oro alla Carriera edizione 1999, Premio Di Venanzo) sul set del film Boheme di Luigi Comencini. Dal 1993 al 1999 lavora stabilmente a fianco di Eric Gautier (Esposimetro d’Oro edizione 2005 Premio Di Venanzo) che può considerarsi il suo maestro. Il suo esordio come direttore della fotografia è del 2000 con il film Bronx Barbes di Eliane Delatour. “La sua capacità di manipolare l’immagine è emersa per la prima volta nel film En jouant Dans la compagnie des hommes (2003) diretto da Arnaud Desplechin…” inoltre “…il giovane operatore parigino ha fotografato il film per il quale deve essere inserito nel ristretto novero delle promesse della fotografia francese, l’intenso mélo Tutti i battiti del mio cuore, che nella sua immagine gelida e mortuaria costruisce la cornice ideale per un racconto intriso di cupo romanticismo…” (Stefano Masi, Dizionario mondiale dei direttori della fotografia, Le Mani, 2009).
Il film per cui il “Premio Di Venanzo” assegna l’Esposimetro d’Oro ex aequo per la Fotografia Straniera a Stéphane Fontaine, Il profeta (2009) film rivelazione di Jaques Audiard, oltre ad aver vinto il Grand Prix della Giuria al Festival di Cannes del 2009, è stato candidato agli Oscar 2010 come miglior film straniero.
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