Pezzopane su “decreto monco e giochetti, enti locali ermarginati e umiliati”
L’Aquila – Quello per il terremoto aquilano, per Stefania Pezzopane, è un decreto monco, che la Camera deve migliorare assolutamente. “Sono amareggiata, le forze politiche tutte scelgano le migliori concrete soluzioni per la nostra gente e non i giochetti di palazzo e le mediazioni al ribasso. Ieri il Senato ha bocciato troppi emendamenti al decreto terremoto. Tranne la misura del rimborso totale 100% per la ricostruzione e la ristrutturazione delle abitazioni, obiettivo fondamentale da me proposto fin dall’inizio e in solitudine. Altre importanti proposte discusse e condivise da tutti i sindaci e dalle categorie produttive, che avrebbero potuto migliorare in maniera incisiva il decreto, sono state accantonate. Vergognosa la bocciatura delle misure relative ai poteri degli enti locali. Provincia e Comuni hanno poteri limitatissimi. Anche le tradizionali competenze sugli edifici scolastici ci sono stati sottratte. I fondi per la ricostruzione non vengono assegnati direttamente a noi, ma paradossalmente alla Regione e al Provveditorato Interregionale OO.PP. Una misura inaccettabile. Come inaccettabile è la bocciatura degli emendamenti che avrebbero consentito a Provincia e Comuni di ottenere i rimborsi per le mancate entrate, evitando in questo modo un dissesto finanziario annunciato.
Assenti nel decreto misure sostanziali, come quelle per le seconde case, una reale copertura finanziaria per la zona franca che viene garantita solo per il 2009, congrui rimborsi per gli espropri dei terreni . E fondi consistenti per la ripresa economica e per il sostegno alle piccole e medie imprese. Tutti provvedimenti necessari per ricostruire i territori devastati e il capoluogo di regione. Mi auguro che la Camera dei Deputati voglia invertire la rotta e assumere un atteggiamento più consono alla drammaticità della situazione. Domani all’Aquila ho convocato la Conferenza Permanente per la Ricostruzione con sindaci ed amministratori. Perché alla Camera prevalgano gli interessi dei cittadini e del territorio e non gli ordini di scuderia”.
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