Appalti e rifiuti, Bertolaso e Stati dai giudici
L’Aquila – Una giornata importante nelle procure dell’Aquila e di Pescara, impegnate nelle inchieste sugli appalti e sull’”inceneritore della corruzione” a Teramo.
BERTOLASO – Come era previsto e più volte anticipato, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e’ arrivato stamane in Procura per essere ascoltato, come persona informata sui fatti, nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per il G8 dell’Aquila e per la ricostruzione post-terremoto. Il filone d’inchiesta sui lavori di ricostruzione della Procura distrettuale antimafia abruzzese, ha gia’ coinvolto uno dei coordinatori nazionali del Pdl, Denis Verdini, indagato con l’ ipotesi di corruzione. Coinvolto anche il costruttore aquilano Ettore Barattelli, iscritto nel registro degli indagati, in quanto presidente del consorzio ‘Federico II’, creato dopo il terremoto, costituito dall’impresa della famiglia Barattelli, dalle altre due aziende aquilane Vittorini Emidio e Marinelli-Equizi, e dalla Btp del presidente dimissionario Riccardo Fusi. Secondo l’accusa si sarebbe cercato di ottenere appalti nella ricostruzione attraverso la presentazione di politici influenti. Al termine dell’incontro con i giudici, Bertolaso ai giornalisti ha detto camminando rapidamente verso la sua auto: “Sono venuto per vedere gli edifici costruiti dalla Protezione civile per la giustizia. Belli, mi sembrano ben fatti”. Un modo per eludere qualsiasi risposta sul contenuto del colloquio con i magistrati.
INCHIESTA RIFIUTI – E’ arrivata intorno alle 9,30 al Tribunale di Pescara per essere ascoltata dai magistrati l’ex assessore regionale all’ambiente Daniela Stati indagata per favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione di un inceneritore a Teramo. Alla domanda se e’ vero che ha definito i suoi referenti politici una banda di delinquenti, l’ex assessore ha risposto: “Sui giornali, che c’e’ tantissima solidarieta’ per l’assessore Venturoni, beato lui, assessori di serie ‘a’ e assessori di serie ‘b’. Io facevo parte, evidentemente, di una serie che non serviva”. Al termine dell’incontro con i magistrati pescaresi, la Stati ha detto ai giornalisti: “Sono serena, è stato un colloquio tranquillo, ho trovato magistrati anche loro sereni e intenzionati solo a leggere carte e documenti”.
L’ex assessore davanti al procuratore capo di Pescara Nicola Trifuoggi e ai sostituti Anna Rita Mantini e Gennaro Varone ha chiarito la sua posizione relativa all’accusa di favoreggiamento e per il resto ha reso dichiazioni ritenute “molte interessanti ai fini delle indagini”. A proposito delle pressioni che avrebbe subito e di cui si sarebbe lamentata anche con il presidente Gianni Chiodi ha spiegato che ‘le indagini non sono chiuse, non posso parlare di questa vicenda. So soltanto che ho chiarito la mia posizione ma posso parlare della politica, di quella politica che tanto male mi ha fatto e tanta solidarieta’ anche a livello nazionale che oggi da’ ad un assessore che lo era tanto quanto me? Oggi Quagliariello, ieri tutta la politica nazionale si e’ scomodata per un assessore in difficolta’, perche’ – ha aggiunto- per Daniela Stati nessuno si e’ scomodato? Servivo tanto quanto gli altri assessori o io davo cosi’ tanto fastidio? Se qualcuno pensava di aver tirato fuori Daniela Stati dalla politica , con le unghie e con i denti difendero’ il mio cognome e il mio territorio.
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