Comune, approvato consutivo CSA – Cialente e Perilli sul vice commissario Cicchetti


L’Aquila – (com) – Il consiglio comunale ha approvato il bilancio consuntivo, per l’esercizio 2009, dell’Istituzione Centro Servizi Anziani (Csa). L’istituzione è un organismo strumentale del Comune e il conto consuntivo, in quanto documento di rendicontazione della gestione, rientra nel novero degli atti fondamentali. Il bilancio consuntivo presenta un avanzo di amministrazione pari a 258mila 645 euro, somma che viene accantonata in via prudenziale. La deliberazione è stata approvat all’unanimità. Approvata all’unanimità anche la delibera relativa alla rendicontazione dei conti degli agenti contabili relativamente all’annualità 2009, e il Rendiconto della Gestione 2009, comprendente il Conto del Bilancio, il Conto del Patrimonio e il Conto Economico. Quest’ultimo provvedimento è stato approvato con 20 voti favorevoli, 10 contrari e due di astensione.
Enrico Perilli è intervenuto sul caso Cicchetti. Perilli ha posto l’accento sulla remunerazione del vice commissario. “Sulla base dell’ordinanza che contiene la nomina – ha dichiarato Perilli – la retribuzione di Cicchetti è equiparata a quella del coordinatore della Struttura tecnica di missione, Gaetano Fontana, vale a dire 40mila euro al mese. È vergognoso che in questa città ci siano due manager che guadagnano, insieme, 80mila euro al mese, denari con i quali si potrebbe realizzare un congruo numero di Map e risolvere molti problemi legati all’emergenza”.
L’ordine del giorno rileva in premessa che “il dottor Cicchetti è tristemente noto in città per le “vicende della Perdonanza”, che si riassumono in un produzione di debiti fuori bilancio, inchieste giudiziarie e arresto del direttore dell’Istituzione Perdonanza e l’incredibile vicenda del Premio Perdonanza non pagato al Vescovo di Sarajevo, che la Corte dei Conti con sentenza n77 del 2008 condanna il dott Cicchetti: “è infatti del tutto ragionevole ritenere che una media attenzione allo svolgimento del proprio incarico avrebbe dovuto determinare dubbi e stimoli all’approfondimento degli aspetti più problematici della gestione. E’ così impossibile ammettere che per anni parte dei verbali e delle delibere del Consiglio rimanesse priva della firma del Presidente senza che questi nelle numerose riunioni che si sono succedute ne abbia avuto contezza. Anche con riguardo ai meri adempimenti formali un minimo di diligenza avrebbe reso possibile il minimo di controllo necessario ad ostacolare molto delle irregolarità di gestione”. In sintesi – si legge nel testo – in capo al Cicchetti viene ravvisata una responsabilità per “culpa in vigilando”.
“ Il dottor Cicchetti – prosegue l’ordine del giorno – non ha mai ricevuto una legittimazione democratica e popolare per ricoprire tale incarichi apicali. Gli enti locali, inoltre, costantemente esautorati delle proprie funzioni, dovrebbero tornare ad amministrare il proprio territorio e la nomina di un nuovo Commissario allontana questo processo di riappropriazione delle funzioni statutarie degli enti locali”. Il consiglio comunale impegna pertanto il sindaco, sulla base del documento, a rappresentare al presidente del Consiglio dei Ministri e al commissario per la Ricostruzione la contrarietà della massima assemblea elettiva del Comune dell’Aquila alla nomina del dottor Antonio Cicchetti a Vicecommissario e pertanto ne chiede la revoca”.

CIALENTE E LE DIMISSIONI – (com) – Il sindaco Cialente ha riferito quest’oggi, in aula, riguardo alla sua scelta di lasciare l’incarico di vice commissario alla ricostruzione, con delega all’assistenza alla popolazione. “Ho accettato con grande senso di responsabilità il ruolo – ha dichiarato il primo cittadino – affrontando anche le polemiche che ne sono conseguite. Mi sono assunto innanzitutto la responsabilità dell’assistenza alla popolazione, che è stata la cosa più dura, perché mi ha portato ad affrontare una serie di ingiustizie e di contraddizioni, non certo determinate da noi, di cui hanno fatto le spese i cittadini. Ho cercato di assolvere a questo compito, mai venendo meno ai doveri di sindaco. Abbiamo risolto molti problemi. Credo di aver gestito al meglio anche i momenti più duri di scontro con il governo, ottenendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.
Cialente ha quindi ripercorso le circostanze e le motivazioni che lo hanno portato a questa decisione.
“Il documento presentato in consiglio comunale – ha proseguito Cialente, riferendosi all’ordine del giorno sulla nomina del vice commissario – punta molto su aspetti personali riguardanti il dottor Cicchetti. Certamente alcuni di essi sono incontestabili. Tuttavia bisogna fare un’analisi politica. Nella gestione degli altri terremoti, finita l’emergenza, i poteri commissariali sono stati sempre affidati al presidente della Regione. I sindaci erano sub commissari. In questo caso, invece, come sindaco del’Aquila, sono stato nominato vice commissario. In alcuni momenti importanti, forse per la mia collocazione politica, sono stato messo da parte e questo è stato un errore”.
“Già a febbraio – ha ricordato Cialente – ho capito che l’Sge non stava funzionando. Ho compreso ben presto tutti i limiti della Struttura di gestione dell’emergenza e ho rilevato subito alcune contraddizioni e rallentamenti nella ricostruzione che man mano si andavano delineando. C’erano rallentamenti – ha continuato il sindaco – nell’avvio del processo di ricostruzione, basti pensare all’ordinanza per le abitazioni in categoria E, la cui firma ha richiesto, e fatto perdere, tre mesi e mezzo di tempo. Ne parlai con il commissario Chiodi e, insieme, decidemmo di rivolgerci al capo della protezione civile Bertolaso. Gli chiedemmo di inviare un funzionario esperto, o anche due, dotati di adeguate competenze e capacità gestionali, che guidassero la struttura a tempo pieno. L’ordinanza, però, ha evidentemente un altro tenore e contiene ben altre disposizioni che, anziché fare chiarezza, ingenerano ulteriore confusione. Crea una struttura che deve controllare la gestione dell’emergenza. Controllare o coprire? Nasce, insoma, un altro gruppo di controllo. Di chi e perché? Che bisogna c’era di inserire nel testo quello sgarbo istituzionale, che ha fatto arrossire la Protezione Civile, riguardo al riferimento su presunte mancanze del Comune in merito alla realizzazione dei nuovi Map a Paganica? La gestione in questo momento è impazzita. E intanto – ha concluso Cialente – sta arrivando “un’astronave” di alieni pronti a mettere le mani sulla nostra città e sulla ricostruzione. Per questo mi sono dimesso. Qualcuno doveva iniziare a fare chiarezza”.


23 Settembre 2010

Categoria : Cronaca
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