Regione: salta consiglio ricostruzione – Pezzopane:”Burocrati anzichè risorse da Roma”


L’Aquila – Giornata assolutamente improduttiva per il consiglio regionale: non si è tenuta, dopo quella saltata in mattinata, neppure la seduta pomerigiana dell’assemblea che doveva essere dedicata alla ricostruzione. In apertura dei lavori, è infatti mancato il numero legale, ovvero il numero minimo di presenti per poter riunire il consiglio. Tutti a casa, per almeno due motivi. La bufera giudiziaria di questa mattina (arresto domiciliare dell’assessore alla sanità Venturoni) ha suscitato impressione, e in tanti hanno preferito “darsi”, come si dice a Roma. Il secondo motivo è stato sicuramente il timore di nuove intemperanze popolari sulla nomina di Cicchetti a vice commissario, che ha scatenato ieri le proteste e l’invasione dell’aula, nonostante la presenza della polizia. Oggi il palazzo è apparso presidiato da ingenti forze e sicuramente ci sarebbero stati incidenti in caso di nuove proteste. Si è forse preferito non farne nulla, in attesa che la situazione si chiarisca.
Ma ci sono problemi politici dietro le assenze. L’arresto di Venturoni ha scatenato una serie di richieste di dimissioni del presidente Chiodi, a cominciare dall’IdV e da PRC. Ormai la giunta è seriamente “trampa”, cioè traballa di brutto, essendo venuti a mancare due assessori (Stati e Venturoni). La maggioranza è sbandata (indagato anche uno dei leader del centrodestra abruzzese, il sen. Di Stefano). Il capo del PdL, Piccone, tace. Il capogruppo Giuliante ha dichiarato che sicuramente bisognerà pensare a ciò che è accaduto. Sull’altro fronte, quello più propriamente connesso con la ricostruzione, c’è il “caso Cicchetti” (di cui alcuni reclamano la rimozione a gran voce), e c’è da oggi anche il “caso Cialente”: il sindaco dell’Aquila si è infatti dimesso da vicecommissario. Troppa carne a cuocere per tenere una seduta consiliare, e allora tutti a casa, a riflettere, a leccarsi le ferite, a tentare di fabbricare il domani immediato. Momento difficile, anzi terribile, per istituzioni e politica abruzzese. Mentre neppure una pietra della ricostruzione è stata riportata al suo posto: neppure una. Sono quasi 18 mesi che la gente attende: facile capire la sua esasperazione. (Nella foto uno degli slogan della protesta di ieri all’Emiciclo)

PEZZOPANE – “Noi abbiamo chiesto risorse, il Governo, con la nomina di Antonio Cicchetti, che non riveste nessun ruolo istituzionale, ci manda apparati burocratici, con funzioni e competenze sempre piu’ confuse”. Cosi’ Stefania Pezzopane, assessore alla Ricostruzione del Comune di L’Aquila ai microfoni di CNRmedia sulle dimissioni del Sindaco Massimo Cialente dalla Commissione per la Ricostruzione. “Le dimissioni del Sindaco come vice commissario di Governo erano gia’ nell’aria; aveva chiaramente annunciato che, qualora Berlusconi avesse nominato un altro vice commissario, lui avrebbe rimesso il mandato. E’ un gesto di grande responsabilita’, innanzitutto verso i suoi concittadini. Da un anno e mezzo c’era un affastellamento di poteri, ruoli, competenze, senza nessun segnale forte nei lavori.” “La sensazione del sindaco e della cittadinanza e’ che si sia messo una croce sopra la ricostruzione dell’Aquila e che ormai si voglia in qualche modo considerare la tragedia che stiamo vivendo come una pratica chiusa”. “Moltissimi i problemi sul tema della ricostruzione – conclude Stefania Pezzopane – siamo senza una legge di riferimento”.


22 Settembre 2010

Categoria : Politica
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