Addio Sandra, salutaci Raimondo


(di Carlo Di Stanislao) – E’ riuscita a stare solo 5 mesi, 150 giorni appena, lontana dal suo Raimondo. Ed oggi l’ha raggiunto, alle 13 in punto, nell’ora del cuore secondo la tradizione medica cinese. Attrice brillante che puntava sulla comicità pura e sulla recitazione, Sandra Mondaini aveva soli 79 anni ed è stata protagonista di un susseguirsi di sketch indimenticabili che hanno segnato la sua carriera ed anche il nostro costume. Nata il primo settembre del 1931, figlia di Giacinto Mondaini, Sandra diventa famosa già da piccolissima, quando il padre la fa comparire a soli sei mesi in una campagna di sensibilizzasione contro la tubercolosi. Giovanissima, negli anni Quaranta, aiuta la famiglia lavorando come modella per la rivista ‘Mani di Fatà e poi per Borsalino. Il debutto sul palcoscenico risale al 1949 con una parte nella commedia ‘Ghe pensi mì di Marcello Marchesi, al Teatro Olimpia di Milano. Quattro anni dopo inizia la carriera sul grande schermo. Nello stesso anno entra nella compagna di rivista di Erminio Macario. Le sue condizioni di salute, gravi da tempo (aveva superato un cancro al seno, con recidiva), si erano aggravate ulteriormente quando il suo compagno di vita e di scena si è spento il 15 aprile scorso, dopo 50 anni di vita insieme. Un’intesa umana ed artistica straordinarie, che ha legato i due sin dal lontano 1958. Una vita tra teatro, tv, cinema che li ha fatti amare dal pubblico e li ha consacrati come autentica, intramontabile icona televisiva. Fu negli anni ’70, comunque, dopo quasi un ventennio di consolidato sodalizio, che la coppia si affermò in tv, grazie a programmi come “Tante scuse”, “Di nuovo tante scuse” e “Noi no”. Negli anni 80, Mondaini assieme al marito fu tra i primi personaggi dello spettacolo a lasciare la Rai per andare a lavorare nella neonata Fininvest, dove registrarono un grandissimo successo con i programmi “Attenti a noi due”, “Sandra e Raimondo Show” e la sit-com “Casa Vianello”. Famosa anche tra i bambini per la sua interpretazione del pagliaccio “Sbirulino”, Mondaini, con la sua lunga carriera ha saputo interpretare ruoli importanti, mantenendo un legame speciale con il pubblico, tenendo fede ai propri valori e facendosi amare da tutte le famiglie del nostro paese. “Abbiamo saputo della morte di nostra zia dalla tv: da tempo a noi nipoti, che le siamo sempre stati tanto vicino, veniva impedito di vederla” ha detto a La Stampa, sconvolta e tra le lacrime, Virginia Vianello, nipote di Raimondo, parlando anche a nome degli altri parenti. Ma torniamo, abbandonando le polemiche familiari, ai fatti pubblici di una vita dedicata allo spettacolo. In tv il primo grande successo arriva con la conduzione di “Canzonissima 1961”, in cui Paolo Poli e la Mondaini interpretano i “bambini terribili” Filiberto e Arabella in sketch indimenticabili. L’anno dopo bissa “Canzonissima” affiancata da Tino Buazzelli. Nel 1963 l’umorista Marcello Marchesi, al suo esordio televisivo con “Il signore di mezza età”, la sceglie come interprete di Crudelia Delor, caricatura che si ispira al personaggio di Crudelia Demon della disneyana “Carica dei 101”: ironizza sul piccolo schermo, sul boom economico, sui vizi degli italiani e sull’età che avanza. Parallelamente continua l’attività cinematografica. Tra gli altri, per la regia di Marino Girolami recita nei film “Siamo tutti pomicioni”, “La donna degli altri è sempre più bella” e in “Le motorizzate”. Nel 1963 è al fianco di Vianello, che aveva sposato l’anno prima, nel varietà “Il giocondo”: dopo il cinema, anche la tv comincia ad innamorarsi del loro sodalizio artistico. Nel 1964 partecipa a “La trottola” affiancando Corrado con il quale recita i primi sketch matrimoniali. Seguono i programmi “La trottola”, “Studio uno” e nel 1967 “I tappabuchi” con Vianello e Corrado presentando le candid camera di Nanni Loy con protagonista Mariella Palmich. Nel 1968 è in radio conducendo con Lina Volonghi e con la partecipazione di Walter Chiari il programma musicale “Batto Quattro”. Negli anni Sessanta è più volte impegnata nella conduzione del programma radiofonico “Gran Varietà” alternandosi con Raffaella Carrà, Walter Chiari, Paolo Villaggio e Gino Bramieri; è anche interprete in coppia con Francesco Mulè della commedia “Con assoluta gratitudine” scritta da Maurizio Costanzo. Poi diventa sempre più inseparabile sulla scena da Vianello. Nel 1972 sono i protagonisti dello show “Sai che ti dico” e nel 1974 la coppia torna in tv con lo spettacolo “Tante scuse”, seguito l’anno successivo da “Di nuovo tante scuse”. Intanto con Pippo Baudo in quegli anni è a teatro con la commedia musicale “L’ora della fantasia” (da cui Billy Wilder trasse “Baciami, stupido”). Nel 1976 è in teatro nella commedia di Garinei e Giovannini “Assurdamente vostri”. E alla fine di quell’anno Sandra e Raimondo lasciano momentaneamente da parte la tv, per portare la loro comicità nel varietà radiofonico “Più di così”, che prende il posto dello storico “Gran Varietà”. Nel 1977 la coppia Mondaini-Vianello torna in tv con lo spettacolo “Noi… no!” dove Sandra incide la sigla cult “Ma quant’è forte Tarzan”. L’anno seguente sono i protagonisti del varietà abbinato alla Lotteria di Capodanno “Io e la Befana”: in questa occasione la Mondaini interpreta per la prima volta il clown Sbirulino riscuotendo grande successo. Nel 1978 Erminio Macario la vuole al suo fianco insieme a Marisa Del Frate e Rita Pavone in “Macario più”, lo show del sabato sera realizzato per festeggiare i suoi cinquant’anni di carriera. Nello stesso anno presenta uno spettacolo su Telemontecarlo dal titolo “Stasera mi sento milionaria”. La domenica pomeriggio su RaiUno è protagonista della serie “Tre camere e cucina” con Ave Ninchi e Tullio Solenghi. Al tempo stesso con Raimondo incide il singolo “Argentina my love”. Nel 1980 è nel cast della trasmissione “Domenica in” condotta da Baudo. Nello stesso anno, dalla Bussola di Marina di Pietrasanta in Versilia, Sandra e Raimondo presentano insieme a Delia Scala lo spettacolo “Una rosa per la vita”, uno dei primi esempi di iniziativa televisiva destinata a raccogliere fondi per la ricerca sul cancro. E l’anno dopo conducono, con la partecipazione di Heather Parisi, lo show del sabato sera “Stasera niente di nuovo”, ultimo loro spettacolo in Rai (Sandra incide la sigla della trasmissione “Si chiama Zorro” e canta e balla la sigla finale “Occhi rosa per te” con la Parisi). Sempre nello stesso anno il suo personaggio Sbirulino è il protagonista della sigla del programma “Fantastico bis”. E l’anno seguente Sbirulino si fa film con la regia di Flavio Mogherini. E veniamo agli ultimi tempi. A giugno 2008 Sandra e Raimondo tornano sul set come protagonisti del film tv “Crociera Vianello”: alla conferenza stampa di lancio, il 10 dicembre, la Mondaini annuncia la decisione di lasciare il mondo dello spettacolo a causa delle sue sempre più precarie condizioni di salute che la costringono su una sedia a rotelle. Dopo la battaglia contro il cancro, il fisico della Mondaini è reso fragile dalla vasculite, malattia dei vasi sanguigni. Nonostante ciò, sempre nel mese di dicembre, partecipa come da tradizione allo spot natalizio Mediaset che augura a tutti buon Natale e un felice anno nuovo. A gennaio 2009 torna in tv come ospite d’onore della prima puntata del talent show “Amici” condotto da Maria De Filippi. Molto provata e malata, nel settembre 2009 non rinuncia a partecipare ai funerali di Stato di Mike Bongiorno, e il suo pubblico che non la vedeva da tanto tempo la accoglie in un forte abbraccio. Le sue ultime immagini risalgono all’intervista andata in onda un mese e mezzo fa, il primo agosto, per il rotocalco di Canale5 “Bikini”. Parlò, al solito, di Raimondo e di quante le mancasse. Ha ragione Paolo Bonolis oggi a dire che “quando hai amato per tanti anni una persona è difficile farne a meno”. Ora la separazione è terminata.


21 Settembre 2010

Categoria : Cultura
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