Regione: consiglio domani alle 11


L’Aquila – I COMITATI DOMANI ALL’EMICICLO – La politica vuole tentare di rimediare alla magra di oggi. Il consiglio regionale è stato convocato per domattina alle 11, per discutere della ricostruzione e degli altri argomenti saltati. Ricostruendo i fatti della giornata, va ricordato che la folla dei manifestanti ha letteralmente saltato i recinti esterni, poi forzato i cancelli che sono stati aperti dalle forze dell’ordine per evitare che qualcuno si facesse male, ed è entrata a forza nell’aula dell’Emiciclo in cui si teneva il consiglio. Un vero piccolo assalto alla Bastiglia, che certo non ha opposto resistenza, ed ha scelto la via più facile: sospendere tutto e cedere alle proteste. Nella folla, sicuramente personaggi estranei all’Abruzzo e alle motivazioni dei manifestanti. Una giornata di disordine e di rabbia in presenza di forze dell’ordine spaesate che non sapevano cosa fare e come comportarsi. Quindi una giornata poco edificante per tutti. Domani potrebbe essere anche peggio. La rabbia della folla non trova ormai contenimento nè negli appelli alla calma, nè negli inviti al ragionamento. C’è qualcosa che davvero non va, e sarà bene che si adottino decisioni più vicine a ciò che la gente chiede. Soprattutto che ci sia un vero inizio della ricostruzione, e un taglio netto alla politica sgradita a tanti. Domani vedremo cosa sapranno fare le istituzioni. L’Aquila non può diventare un’altra volta terreno di scontro e di barricate, come ai tempi del capoluogo: nessuno lo sopporterebbe.
Torneranno domani per inscenare una nuova protesta all’Emiciclo gli esponenti dei comitati cittadini dell’Aquila che oggi si sono riuniti in assemblea nella sala del Consiglio regionale. Lo hanno annunciato gli stessi cittadini che oggi hanno dato vita prima ad un sit-in fuori il palazzo dell’Emiciclo, poi all’occupazione dell’aula consiliare in cui si sarebbe dovuto discutere della ricostruzione post-terremoto. I manifestanti con una nota hanno lamentato il fatto che, una volta riusciti a entrare, oggi, “la seduta di Consiglio e’ stata prima sospesa e poi interrotta. Non era certo questo che volevamo: eravamo arrivati per entrare e ascoltare. Al Consiglio regionale la ricostruzione e’ blindata. Siamo stati costretti a forzare i blocchi della Polizia hanno detto – un simile ordine del giorno era tale da prevedere una grande partecipazione: come si puo’ pensare di farlo a porte chiuse, o limitando a pochissime persone la liberta’ di partecipazione? Condanniamo il comportamento di quei consiglieri, e del presidente Chiodi, che hanno abbandonato l’assise”. I comitati di cittadini hanno ribadito “l’avversione alla logica del commissariamento: la ricostruzione non puo’ essere gestita con le ordinanze e affidata a personaggi di dubbia competenza, che non godono di nessuna investitura democratica e hanno gia’ dimostrato di non saper vigilare sulla correttezza della gestione dei fondi pubblici. Il futuro del nostro territorio deve essere affidato alla certezza della legge e dell’arrivo dei fondi. Continueremo a sostenere l’importanza della partecipazione dei cittadini al lungo processo di ricostruzione”. I comitati hanno chiesto chiarezza sulla ricostruzione post-terremoto “ancora ferma al palo e sulla figura di Antonio Cicchetti, nominato vicecommissario per la ricostruzione”. “Chiediamo – aggiungono – se intendono riappropriarsi della loro dignita’ di eletti perche’ solo a loro, per legge, spettano i compiti di vigilanza e indirizzo, poteri che non possono essere attribuiti dall’alto. Rifiutiamo con sdegno l’accusa di essere ‘un gruppo di violenti facinorosi’, formulata dal consigliere Pdl Chiavaroli. ‘Una legittima espressione del pensiero e del dissenso’, come afferma Chiavaroli, era esattamente quello che intendevamo fare, quando abbiamo trovato la Polizia a sbarrarci la porta di un’assise pubblica. La stessa Polizia che troviamo ogni volta. Riteniamo che la vera violenza sia quella di sottrarre ai cittadini il loro futuro, di esautorare le istituzioni democratiche per attribuire i loro poteri a chi non ha nessun titolo per riceverli e cercare di criminalizzare ogni forma di dissenso”.


21 Settembre 2010

Categoria : Cronaca
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