Caldo soffocante, pochi condizionatori


ospedale-apr09-22L’Aquila – Anche oggi caldo soffocante a L’Aquila, sicuramente la zona più colpita in Abruzzo dal maggio anomalo, e termometri attorno ai 30 gradi, con punte di 32-33 gradi in qualche zona. Da giorni nelle tendopoli più grandi si soffre tutto il giorno, si tenta di trovare refrigerio cercando l’ombra di alberi e siepi, lontani dai teloni bollenti. Le previsioni meteo dicono ancora che il caldo durerà, almeno fino a domenica. Il picco di calore, la “bolla” regalataci dall’Africa, era sicuramente prevedibile da tempo e molti bollettini lo annunciavano. I condizionatori, però, ancora non sono stati installati. Ne dovrebbero essere disponibili 5.000 ovvero “uno per ogni tenda”, come disse con troppa fretta Silvio Berlusconi. La verità, almeno fino ad oggi, è ben altra: ne sono stati installati circa 2.000. Nessuno se la sente di criticare nessuno, e neppure sarebbe giusto o produttivo farlo. Ma la logica impone qualche riflessione: il caldo, comunue, era prevedibile da tempo ed è ben noto che a L’Aquila il termometro sale spesso ben oltre i 30 gradi, con forte tasso di umidità atmosferica. Sono anni che il clima aquilano è profondamente cambiato, e non ci voleva il terremoto per prenderne atto. Allora, perchè i condizionatori non sono stati preparati per tempo e montati, soprattutto, per tempo? Un minimo di previdenza ci vorrebbe sempre, e anche stavolta i fatti dicono che non ce n’è stata a sufficienza. Cosa rispondere a chi, magari colpito da lutti e disastri, domanda: perchè la Protezione civile, invece di spargere inutili appelli rassicuranti nei quali non credeva nessuno (neppure chi li diffondeva), non si è preparata in tempo ad un’eventuale cataclisma nell’area aquilana, tenendo conto delle centinaia di scosse sismiche che si ripetevano da gennaio? Perchè nessuno ha pensato a preparare tutto, per tempo, in modo che interventi e soccorsi eventuali potessero scattare più rapidamente e più razionalmente? La prima cosa che chiunque abbia un cervello capace di programmarsi avrebbe dovuto pensare: se dovranno essere innalzate tendopoli per migliaia di persone, occorreranno stufe prima e condizionatori dopo. (nella foto: la tendopoli del S.Salvatore, caldo torrido)


22 Maggio 2009

Categoria : Cronaca
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