“Città in mano a commissari e lobbies”


(di Lelio De Santis, IdV) – PIAZZA D’ARMI, ESEMPIO D’IMPROVVISAZIONE – L’Aquila non sarà mai più la città che abbiamo conosciuto a causa del terremoto, che l’ha sfigurata, ma anche a causa degli Amministratori Locali, Comunali-Provinciali-Regionali, che hanno dimenticato com’era ieri e non riescono ad immaginare come dovrà essere domani.
A 17 mesi dal sisma, non c’è un vago progetto complessivo di città o una sola idea di città possibile da condividere con i cittadini: intanto spuntano, dovunque come funghi, strutture solide, abitazioni, attività commerciali per effetto di concessioni provvisorie, che da noi significa concessioni definitive.
Ho pensato finora che questo dipendesse solo da una mancanza di progettualità e da un limite di cultura amministrativa dei Governanti : ora appare sempre più evidente che l’assenza di un disegno chiaro ed organico, la mancanza di regole e di criteri oggettivi favorisce gruppi di potere, lobby affaristiche ed interessi di pochi a danno della collettività.
La vicenda dell’utilizzo di piazza d’Armi è il simbolo dell’improvvisazione e delle contraddizioni presenti nell’attività amministrativa comunale, che prima decide la destinazione dell’area a verde pubblico ed impianti sportivi, e poi cambia idea e approva un progetto di assetto diverso, farraginoso e privo di un’identità, con la previsione di nuovi edifici ed ulteriori volumetrie, senza un minimo di partecipazione dei cittadini, soprattutto quelli che abitano nella zona.
Ed invece di essere coinvolti nel definire percorsi condivisi nella ricostruzioneo , i cittadini sono chiamati a schierarsi fra favorevoli e contrari al mercato a piazza d’Armi, fra favorevoli e contrari alla Chiesa, già realizzata per volontà superiore e nel silenzio degli Amministratori Locali, fra favorevoli e contrari al Parco urbano…
Io voglio essere a favore della città degna di questo nome , in cui c’è posto per tutti ..al posto giusto, a favore di Chi vuole fare…ma rispettando le regole, a favore di Chi vuole la difesa del diritto al lavoro..e non la concessione di un favore.
Amministrare significa decidere nell’interesse della collettività, non solo di Alcuni soggetti o gruppi sociali; significa dire dei Sì ed anche dei No, significa avere lungimiranza e progettualità: caratteristiche e competenze che non vedo nell’attuale Assetto gestionale del Comune dell’Aquila.
(Nell’immagine il progetto – che oggi si chiama masterplan – degli insediamenti: in molti ritengono che non sarà mai realtà)


17 Settembre 2010

Categoria : Dai Lettori
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