PdCi: “Partecipazione e trasparenza”


L’Aquila- (di Angelo Ludovici, segretario Provinciale del Pdci) – Un mese fa, nel concludere un mio intervento, affermavo: dopo le manifestazioni del 16 giugno e del 7 luglio a Roma, il movimento di liberazione come lo definisce il Prof. Colapietra, si trova ad un bivio. Il rapporto con le istituzioni, tanto invocato, diventa complicato e la trasparenza e la partecipazione, altrettanto invocate, se non gestite correttamente, possono diventare le sabbie mobili del movimento ma anche delle istituzioni. Il terremoto del 6 aprile, in questo contesto, diventa una variabile importante e significativa e mette alla prova la presunta classe dirigente della nostra Città. Non so se coloro che assumono, in modo anche arbitrario, questo ruolo si guardano qualche volta dietro le spalle e riflettono sugli errori commessi o che commettono. L’Altro Ieri notte (14 settembre)
tornando a Roio, nel mio domicilio provvisorio da sfollato, ho visto chemolta gente usciva dalla sede della Scuola Primaria e dell’Infanzia. Era gente che aveva partecipato ad un assemblea pubblica convocata dal Consiglio di Circoscrizione e vi partecipavano l’Assessore Stefania Pezzopane, il Vice Presidente della Regione Giorgio De Matteis e l’altro Assessore Pietro di
Stefano. L’ordine del giorno era l’illustrazione degli interventi in programma nelle frazioni di Roio. Nel vedere l’ordine del giorno mi chiedevo cosa vi facesse il Vice Presidente della Regione Abruzzo con gli amministratori comunali anche e soprattutto dopo il contributo che ha dato per la sconfitta del centro-sinistra alla Provincia. Questa sera ho partecipato all’ assemblea cittadina in Piazza Duomo e pur senza il tendone con lo striscione riprendiamoci la Città il dibattito è stato molto acceso e partecipato soprattutto sul punto della trasparenza delle scelte che il Comune opera per l’
utilizzo di risorse per progetti. Insomma lo scontro in atto si concentra soprattutto su questi punti: partecipazione e trasparenza. E uno scontro sotteso e diffuso ed investe i rapporti con le istituzioni. Si ha la netta sensazione, insomma, che l’Amministrazione comunale, dopo aver cavalcato per alcuni momenti la capacità di mobilitazione dell’assemblea cittadina, ormai, si richiuda in se stessa e torni a privilegiare il disegno di una ricostruzione fatta nel chiuso di qualche studio tecnico o a tavolino degli uffici tecnici comunali. Non si vuole comprendere che oggi l’idea di trasparenza assume un significato che va al di là del materiale e degli interessi particolari. Essa coinvolge il terreno delle sensibilità personali ed umane, tende alla complessità ed alla verifica dell’uso responsabile delle risorse disponibili. Ognuno di noi percepisce che dopo il terremoto il nostro territorio si sta trasformando profondamente senza regole e trasparenza. Case e casette di legno, palazzi e palazzetti in cemento armato, sbancamenti in situazioni di mancato rispetto ambientale stanno crescendo come funghi e senza alcuna regola. Il Piano
Regolatore viene costantemente stracciato da comuni cittadini ma anche da imprenditori. Ed è questa mancanza di regole che pone alla prova la capacità di ragionare in modo partecipato e trasparente. In realtà, ci rendiamo conto del’inadeguatezza, a dir poco, se non di complicità degli uffici tecnici comunali.
Se non c’è trasparenza e regole, in questi Uffici prevalgono interessi
particolari e la regola dei due pesi e due misure.


16 Settembre 2010

Categoria : Dai Lettori
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