Confcommercio: “piazza d’Armi, sentite noi”
L’Aquila – Il presidente di Confcommercio Capretti e il direttore Cioni scrivono: “Nelle scorse settimane e negli ultimi giorni abbiamo registrato alcuni interventi pubblici sulla destinazione dell’Area di Piazza D’Armi e anche sull’area mercatale che è ovviamente al centro della nostra attenzione. E il perché del nostro interesse è presto detto.
Circa un centinaio di operatori su aree pubbliche e, quindi, un centinaio di aziende aquilane titolari di una concessione decennale rilasciata dal Comune dell’Aquila, a tutt’oggi e dal 6 di aprile 2009, vale a dire da oltre cinquecento giorni, non sono in grado di svolgere la propria attività certamente non per propria volontà .
A queste cento aziende se ne aggiungono altre trenta di coltivatori diretti, sempre aquilani, che si trovano nelle stesse condizioni. Per queste ragioni e ormai da tempo e non essendo più nelle condizioni di protrarre questa situazione, ci siamo battuti per ottenere la possibilità di riprendere a lavorare provvisoriamente nell’area di Piazza d’Armi.
Questo perché al momento e per i prossimi anni non esistono le condizioni di operare in Piazza Duomo, area che abbiamo presidiato e vivacizzato per oltre settecento anni, tutti i giorni, facendo diventare il mercato un tratto determinante della socialità aquilana, la sua cifra identitaria. E siccome questo storico luogo, nostro malgrado, ad oggi non ha possibilità oggettivamente di essere destinata a mercato, abbiamo insistito per l’area di Piazza d’Armi.
A seguito della nostra azione sindacale, il Governo Nazionale ha stanziato un milione di euro per realizzare il mercato ed il Provveditorato alle Opere Pubbliche ha già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara sin dal 20 Agosto scorso.
E tutto questo anche perché il Consiglio Comunale aveva votato un provvedimento in tal senso, approvandolo”.
Questo, è per quanto ci riguarda il succo della questione e, quindi, nella nostra volontà non c’è certamente alcuna intenzione di cementificare alcunché ma la semplice necessità di avere un’area dedicata a mercato, come nella plurisecolare storia cittadina è sempre stato, e di dare la possibilità a centotrenta aziende aquilanissime, che altrimenti dovrebbero chiudere i battenti, di aver diritto ad esistere e proseguire la propria attività .
Tutto questo chiediamo. Speriamo non sia troppo. Per nessuno.
L’Aquila 14 settembre 2010
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