“Piccone ami di più la nostra città”
L’Aquila – “Non entro in polemiche, dico solo che il senatore Piccone (nella foto con alcuni amici, al centro) dimostra di non conoscere i problemi, anzi i drammi, del territorio. Speriamo che inizi se non ad amare, almeno a interessarsi di più della nostra città”. Così il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente replica al senatore Pdl Filippo Piccone in merito alle polemiche sollevate dopo la decisione del primo cittadino di scrivere al presidente della repubblica Giorgio Napolitano per i problemi legati all’erogazione del contributo di autonoma sistemazione, il cui pagamento, per i 26mila aventi dirittto, è fermo ad aprile, con tre mensilità anticipate dal Comune dell’Aquila .
“Come ho ripetuto più volte negli ultimi giorni, non intendo entrare in nessun tipo di polemiche, anche perché la situazione attuale richiede l’impiego del mio impegno e delle mie energie in ben altre direzioni, che riguardano gli interessi dei miei cittadini in questa fase ancora di piena emergenza. Tuttavia – ha dichiarato il sindaco Cialente – le affermazioni del senatore Piccone e del presidente della Provincia Del Corvo suscitano in me qualche preoccupazione. In particolare, quanto al senatore Piccone, se parla tanto per fare polemica, allora va bene. Il fondo fa il suo mestiere e lascio stare per i motivi in premessa. Ma se invece è in buona fede, essendo il più autorevole esponente del Pdl in Abruzzo, allora è grave, perché dimostra la più totale ignoranza di quelli che sono i problemi legati all’emergenza e alla ricostruzione della città dell’Aquila. Poiché, come principale referente del Pdl a Roma per il nostro territorio, dovrebbe essere colui che ci tutela e che si fa portatore delle nostre istanze, allora capisco i problemi che abbiamo con il Governo e, soprattutto, capisco l’isolamento di Chiodi e le difficoltà che incontra a trovare risposte ai nostri problemi.
“Mi piacerebbe invece – ha concluso Cialente – che il senatore Piccone iniziasse se non ad amare, almeno ad interessarsi di più alla nostra città. Farebbe il suo dovere!”
(Ndr) – Il sindaco Cialente sa che gli amori a comando non esistono, caso mai ci sono i colpi di fulmine e difficilmente oggi L’Aquila fu suscitarne qualcuno. Giusto l’invito al senatore Piccone perchè guardi la città con maggiore simpatia, ma giusto anche domandarsi: cosa ha fatto la città per meritare simpatia e affetto? Le digrazie non bastano: quelle suscitano solo commozione, solidarietà (non sempre e non dovunque). Sere fa in un’intervista in tv, alcuni veneti hanno detto: “Cosa vogliono quelli laggù? Case più grandi e più comode? In Friuli dopo il terremoto tutti cominciarono a darsi da fare e a ricostruire le loro città, da protagonisti e con le idee ben chiare in testa, senza proteste e lamenti…. Cosa vogliono quelli laggiù?”. C’è anche chi la pensa così e nel Nord sono ormai tanti. Notando che della ricostruzione non abbiamo neppure unè’idea vaga e che non sappiamo neppure dove mettere le macerie, viene da piangere.
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