Restituito ai fedeli il Cristo restaurato
Teramo – Oggi viene restituito ai fedeli e all’ammirazione di visitatori e turisti il Cristo Crocifisso (Christus Patiens), ritenuto capolavoro assoluto della scultura lignea di fine Trecento. Da questa sera la scultura sarà in cattedrale, navata sinistra, luogo in cui il simbolo delle religiosità teramana si trovava da tempo immemorabile. la cerimonia avverrà alla presenza del vsocovo Seccia. Il restauro dell’opera è durato sei mesi, costato 12.000 euro e finanziato dal locale Rotary.
In restauro, definito filologico, è stato portato a termine da specialisti a Roma, garantendo la versione originaria della famosa opera, dalla quale sono stati asportati diversi strati di gesso che avevano attenuato pieni e vuoti “appiattendo” la figura, che ora si mostra nella sua tormentata drammaticità , messa in rilievo dalla dipintura accurata e fedele all’originale, secondo gli studiosi di atoria dell’arte. L’operazione inizia nel 1997, quando l’allora presidente del Rotary Club di Teramo, Goffredo Magnanimi, e la storica dell’arte Raffaella Morselli, membro del sodalizio, pensano che il modo migliore per festeggiare il mezzo secolo della sezione teramana del club sia il finanziamento di un restauro importante.
La storia del restauro è, come in tutte le cose di questo difficile paese, tormentata e controversa, ed ha subito interruzioni e stop per vari motivi che oggi nessuno vuole più ricordare. Basti pensare che la prima iniziativa del Rotary risale al 1997 e siamo al 2010. Ma il Cristo torna al suo posto e questo i teramani aspettavano. Che l’Italia funzioni meglio e con maggiore serietà e decisione, almeno quando c’è qualcuno che paga le spese, come ha fatto il Rotary, è una semplice aspirazione. Normale in un paese normale: quindi non da noi.
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