Piazza d’Armi, ma non doveva essere verde?
L’Aquila - (Nella foto Viale Corrado IV nell’altra vita) – Da Franco Taccia riceviamo: “Ho letto le indicazioni emerse dal “masterplan” relativo al futuro di Piazza D’Armi. Si parla di centinaia di posti auto, di chioschi, di una piazza (così non ne avremo piu’ 99), di un teatro. Ma non doveva essere una zona destinata a verde pubblico? E’ mai possibile che a L’Aquila, non appena si parla di verde, il solo pensiero che questo significhi alberi, piante in genere, aiuole, fontanelle, quindi cura e manutenzione, terrorizzi tutti. Come se assumere al Comune un esperto di botanica e qualche bravo giardiniere fosse impossibile.
E allora dai col cemento, l’asfalto, le costruzioni.
Il parco del Castello e la stessa Villa Comunale sono stati per oltre mezzo secolo due oasi di pace e aria pulita, pur incastonati nel centro urbano. Col passare degli anni l’incuria e l’incapacita’ umana li hanno ridotti come tutti vediamo ogni giorno, con i cordoli di cemento (e ti pareva) a cercare di soffocare le radici degli alberi e con il Comune che è arrivato all’assurdo di inchiodare su ogni albero una targhetta con un numero, per censire gli alberi stessi che nel frattempo sono tutti malati e moribondi. Il risultato lo abbiamo sotto gli occhi.
Questa mania di fare progetti faraonici quando non si è capaci di realizzare le cose piu’ elementari la dice lunga su tante cose. E dietro ogni progetto di questo tipo c’è sempre la solita minaccia: bisogna far presto altrimenti ci tolgono i fondi, con la pretesa che a decidere dell’assetto definitivo, visto che per non farci mancare nulla, su piazza D’Armi è stata realizzata anche la “centesima” Chiesa della citta’, nonche’ la Mensa di Celestino (per carita’, utilissima, ma perche’ è stata fatta proprio li ?) dovranno decidere le prossime amministrazioni.
Se chi decide queste cose vivesse a Caserta probabilente al posto della “reggia” si ritroverebbero un paio di parcheggi, un bel teatro, chioschi in quantita’.
Un’ultima annotazione.
C’è anche una buona notizia e me ne compiaccio: finalmente si provvedera’a coprire le rotaie della metropolitana di superficie (quella che doveva passare anche per Via Roma e Piazza S. Pietro). Uno dei pochi casi in cui cemento ed asfalto saranno utili veramente a coprire per sempre qualcosa che non avremmo mai dovuto vedere”.
(Ndr) – Noi per ormai tristemente consolidata esperienza ci domandiamo: tutti danno annunci e spiattellano piani e mappe. Nessuno dice quando cominceranno e finiranno i lavori. L’Aquila è la cittèà delle incompiute, tante da impazzire solo nel volerle enumerare. Come non temere che ci si stia preparando ad un’ennesima incompiuta?
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