Provincia, manifestazione precari
L’Aquila - (Nella foto una delle sedi provvisorie della Provincia a Verdeaqua) - I circa 100 lavoratori precari della Provincia dell’Aquila che vedono avvicinarsi il termine di scadenza dei loro contratti hanno inscenato oggi una manifestazione di protesta, presenti tutte le sigle sindacali che si stanno occupando della loro vicenda. Molti dei precari rivendicano i loro diritti, derivanti dall’importanza del ruolo che svolgono, specie nei centri per l’impiego, dal tempo spesso lungo durante il quale hanno lavorato, e dal superamento di concorsi per essere ammessi a fare i precari. La situazione, dicono i sindacati, è particolarmente gravosa nel territorio colpito dal terremoto e la prospettiva di possibile disoccupazione, almeno per una parte dei lavoratori precari, è intollerabile per chi già vive in situazioni e condizioni difficili da ben 17 mesi. Particolarmente difficile si prospetta il futuro per chi ha famiglia. I sindacati hanno chiesto un confronto con l’amministrazione che si sarebbe dichiarata disponibile ad affrontare il problema. Per i precari provinciali i rapporti di lavoro, al momento, dureranno fino al 31 dicembre. Il problema del precariato è naturalmente presente anche in altre province, ma quella aquilana è stata particolarmente colpita e risente più dolorosamente dell’incertezza delle prospettive di occupazione. I sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) hanno aperto la vertenza oggi con un presidio alla Stazione ferroviaria dell’Aquila e gia’ giovedi’ prossimo, 16 settembre, avranno un incontro con l’amministrazione. Le organizzazioni sindacali sono unite nel definire questa situazione “inconcepibile”, soprattutto in un territorio come quello aquilano in cui quella di creare o, quantomeno, mantenere l’occupazione dovrebbe essere una priorita’. “Hanno lavorato per anni senza orari, con i propri mezzi – ricordano i sindacati – dimostrandosi aperti a qualsivoglia tipo di esigenza e richiesta proveniente dall’amministrazione”. “La paura e la precarieta’ – denuncia un gruppo di lavoratori al presidio -quando dura da cosi’ tanti anni rischia di diventare tua di entrarti nella testa, in quella testa che impari a chinare per i tuoi figli, per il tuo presente”. “Insieme alle altre organizzazioni sindacali – ha spiegato il segretario regionale dell’Ugl, Piero Peretti – abbiamo gia’ individuato due percorsi possibili. Grazie alla Finanziaria-Prodi gia’ la vecchia amministrazione avrebbe potuto stabilizzare 26 dei 100 precari, ma quando lo abbiamo fatto presente anche alla passata amministrazione provinciale ci e’ stato risposto picche”. “In base al parere sulla stabilizzazione del professor Vincenzo Cerulli Irelli – ha aggiunto – questi possono ancora essere assunti grazie a quella finanziaria. Gli altri 74, invece, potrebbero essere stabilizzati tramite concorsi, che pero’ valorizzino le loro professionalita’, prevedendo per esempio un punteggio per l’anzianita’ acquisita”. Un’altra soluzione viene avanzata dal segretario della Uil, Fabrizio Pieri. “Si potrebbero indire concorsi a tempo indeterminato con la formula part-time, che offrirebbe piu’ posizioni lavorative e quindi la possibilita’ di inserire piu’ persone”.
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