Amianto dappertutto, anche alla Forestale


Pescasseroli – (Nella foto una copertura di amianto: ce ne sono ovunque) – Amianto sui tetti delle abitazioni del comune di Pescasseroli, ma anche, e informa piu’ pericolosa, accatastato in meniera incontrollata su terreni e giardini privati. Anche gli uffici del Comando distrettuale di Pescasseroli del Corpo forestale dello Stato in via Rovereto, ceduti in comodato dall’ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sono coperti da amianto di tipo crisotilo, considerato tra i piu’ cancerogeni e sfaldato in piu’ punti, come certificato dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente. All’interno dell’edificio lavorano quotidianamente 6 dipendenti della forestale, con grave rischio di esposizione all’asbestosi e in palese violazione alle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. L’ex comandante distrettuale del Cfs, il vice questore Luciano Sammarone, a partire dal giugno 2008 avvio’ una serie di concertazioni tra l’ente Parco e il comune di Pescasseroli, al fine di giungere alla definitiva soluzione del problema, ma i lavori, a tutt’oggi non sono mai partiti, anche se lo stesso Sammarone, adesso comendante del Cta del Pnalm, ha detto: “Entro la fine di ottobre 2010, con finanziamento del ministero dell’Ambiente, provvederemo al rifacimento del tetto e contestualmente al montaggio di pannellature fotovoltaiche per il contenimento delle emissioni di Co2″. Lungo viale Cabinovia, strada che dal centro paese conduce agli impianti, nel giardino di un’abitazione privata sono accatastati oltre cinque quintali di amianto, sempre del tipo crisotilo, mentre lungo la via che conduce al sentiero di Prato Rosso undici lastre frantumate sono esposte alle intemperie da circa quattro anni. Altri casi analoghi, ma di minore entita’, sotto il profilo quantitativo ma non di esposizione al rischio, si registrano in pieno centro, tra Corso Plistia, via della Piazza, via della Chiesa e via del Cimitero. L’amministrazione comunale di Pescasseroli si e’ attivata per il censimento dei tetti coperti da fibrocemento tramite il competente ufficio tecnico, ma la paura dell’autodenuncia spinge i cittadini a non dichiarare il pericolo.


10 Settembre 2010

Categoria : Cronaca
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