Computer leggi-pensiero
(di Carlo e Eugenio Di Stanislao) – Un computer che può leggere la mente umana e tradurre i segnali in parole. Esiste davvero ed è stato realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università dello Utah, secondo quanto riportato da un articolo pubblicato sulla rivista Journal of Neural Engineering. Gli studiosi hanno riferito che in più di 8 casi su 10 sono stati in grado di capire quale parola il soggetto ha pensato senza dirla ad alta voce. Si tratta di un risultato straordinario che, secondo gli scienziati, potrebbe in futuro dare voce ai pazienti paralizzati che hanno perso il potere della parola. “Io la chiamerei lettura del cervello”, ha detto Bradley Greger, bioingegnere che ha guidato la ricerca presso l’Università dello Utah. “Speriamo che in due o tre anni sarà disponibile per l’utilizzo da parte dei pazienti paralizzati”, ha aggiunto. “Dobbiamo essere in grado di tradurre più parole e con maggiore precisione prima che sia davvero qualcosa che un paziente potrebbe trovare utile”, ha detto Greger. I risultati raggiunti fino adesso sono stati possibili dopo che i ricercatori hanno capito che pensare alle parole produce gli stessi segnali nel cervello come quando si dicono veramente. Per provare le loro intuizioni gli studiosi hanno posto due piccoli reticoli di 16 elettrodi sui centri della parola del cervello di un paziente epilettico, a cui è stata rimossa parte del cranio per curare la malattia.Un computer ha poi registrato i segnali nel cervello del paziente mentre pensava di dire 10 diverse parole che potrebbero essere utili a una persona paralizzata: sì, no, caldo, freddo, fame, sete, ciao, arrivederci, più e meno. Al paziente è stato poi chiesto di dire le parole ad alta voce e il computer ha rilevato i segnali dal cervello per ogni parola con un tasso di successo tra il 76% e il 90%. Nella sua forma attuale il sistema sarebbe di scarsa utilità per una persona disabile in quanto può distinguere solo dieci parole diverse. Ma Greger ritiene che sia solo una questione di tempo prima che sia disponibile un dispositivo per tradurre vocalmente i pensieri. “Questa è la prova del concetto”, ha detto.
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