UILM, su caso Melfi “si cerca audience”


Pescara – Dichiarazioni che inaspriscono i rapporti nel mondo sindacale e susciteranno polemiche. La visita alla Sevel di Atessa dei lavoratori di Melfi della Fiat che sono stati licenziati da’ l’idea che si stanno promuovnedo delle azioni “per fare audience, per fare spettacolo”. E’ il parere espresso oggi a Pescara da Rocco Palombella, segretario generale della Uil Metalmeccanici, che ha commentato l’iniziativa promossa ieri dalla Cgil nello stabilimento abruzzese, dove i lavoratori di Melfi sono stati costretti a rimanere fuori. “I lavoratori – ha detto Palombella – non si possono spostare da uno stabilimento all’altro a proprio piacimento. Io stesso ho bisogno di una autorizzazione per andare in un qualsiasi stabilimento e l’autorizzazione mi si puo’ negare. Sono un sindacalista ma non ho titolo per entrare se non per svolgere un’assemblea o per una trattativa. Lo stabilimento non e’ un luogo dove andare a passeggiare. Immagino – ha detto ancora il rappresentante della Uilm – che questi lavoratori abbiano subito un trauma. Portarseli come testimonianza in altri stabilimenti amplifica la paura, non la sicurezza. Il sindacato non e’ paura, non e’ terrore, ma sicurezza. Chi alimenta terrore tra i lavoratori non e’ rappresentativo di chi deve difenderli. Noi dobbiamo difendere i lavoratori e non creare paure. Chi si iscrive al sindacato lo fa per essere difeso”.
“Quanto a Landini, non e’ un sindacalista dei metalmeccanici. E’ un leader di movimento e di partito che spazia dai giudizi sul governo ai giudizi sulla giustizia. Io invece sono un sindacalista che rappresenta i metalmeccanici e voglio continuare a rimanere sul pezzo”. Questo il giudizio espresso da Paolobella.


10 Settembre 2010

Categoria : Cronaca
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