Esuli sulla costa, una fuga di dolore


L’Aquila – Da Paolo Mazzeschi riceviamo e riproduciamo integralmente una lettera molto interessante, che ci arriva come commento ad un articolo, ma riteniamo meriti più spazio: “La scelta degli alberghi e la possibilità di alloggiarvi credo sia dipesa dalla difficoltà a non sapersi adattare ,a non rinunciare alle consuetudini ,lo stravolgimento del quotidiano per queste persone è molto forte,e sarebbero a dura prova nelle tende,per quanto l’evento abbia potuto dare la possibilità a molti di misurarsi ,c’è la rinuncia di provare a vivere in modo diverso,a nessuno mai è stato negato di vivere ,tranne che a coloro a cui è stata tolta la vita,certamente non tutti sono al mare per mancanza di adattamento ,moltissimi hanno avuto la giustissima ragione di allontanarsi dal luogo del disastro perchè hanno vissuto un’esperienza realmente terribile ,guardando le foto e visitando di persona i luoghi ,le case ho immaginato l’orrore di quel momento,è difficile dire che queste persone sono fuggite per mancanza di adattamento,tornando a quelle che in questo momento potrebbero dare un cambio a tutte le persone in difficoltà nelle tendopoli ,non tornare qui a l’aquila,non vivere le difficoltà del momento ,non aiuterà certamente a rientrare in città , queste persone o meglio quelle persone ora pensano al proprio singolo destino sono immersi nel pensiero di come potranno realizzare il loro futuro sì certo è comprensibile ma il futuro di questa città è il futuro di ogniuno di noi e solo insieme si può prevedere come e quando l’aquila sarà ricostruita ,tutti si stanno battendo per riorganizzasrsi,le difficoltà che troviamo noi che siamo rimasti,noi che siamo tornati ,noi che non vogliamo andar via è la vostra assenza,siete andati via vi state prendendo un tempo e qui per quel tempo le cose funzionano a rallentatore,nei condomini ,nei quartieri ,in tutte quelle zone dove ci si conosce è veramente difficile ricostruire e riorganizzare,pensate ai controlli che si fanno quando voi non ci siete al gas che deve essere riallacciato ,potete prendervi tutto il tempo che volete ,ne avrete sicuramente il diritto ma almeno ricordatevi di noi custodi del vostro e nostro territorio,aiutateci e aiutatevi da lì a ricostruire il nostro capoluogo,questo messaggio è rivolto atutti i miei coetanei e a quelli più giovani di me,io sono Paolo Mazzeschi 43enne dell’Aquila”.


19 Maggio 2009

Categoria : Dai Lettori
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