Bernardi: “Molti furbi, spartizioni,ma poi sempre latitanti su temi importanti per la città


L’Aquila – COALIZIONI E SINISTRA FINITI IN PEZZI – Come abbiamo anticipato ieri sera, il consigliere comunale Giuseppe Bernardi lascia la maggioranza e la commissione di cui era presidente. Perchè, lo spiega egli stesso in questa sua lettera al sindaco e al presidente del consiglio comunale: “Caro Sindaco, nel riconfermarTi tutta la solidarietà espressa in Consiglio Comunale per il difficile e complicato mandato che siamo stati chiamati a ricoprire e nel riconfermarti la correttezza nel ruolo di Consigliere comunale che ho sempre cercato di perseguire, Ti scrivo per formalizzare la mia uscita dalla maggioranza in Consiglio comunale e conseguentemente le dimissioni da Presidente della IV Commissione.
In questi tre anni ho cercato sempre di dare il mio contributo al lavoro del Consiglio e delle Commissioni relazionandomi in maniera propositiva con Te, con gli Assessori e con i colleghi Consiglieri per l’emanazione di provvedimenti utili alla nostra città, cito per esempio il più recente “Regolamento sull’informazione e la trasparenza” e le delibere riguardanti il settore dell’industria.
Purtroppo non mi sento più parte di questa maggioranza di governo, una maggioranza che è continuamente condizionata dal ricatto del “furbo” partito di turno, che è più che presente per spartirsi ogni poltrona disponibile ed è invece latitante quando è chiamata a confrontarsi su temi importanti per la nostra città e per la sua ricostruzione.
Nell’ultima riunione di maggioranza avevi chiesto a tutti uno sforzo per “alzare l’asticella” della qualità delle persone che avrebbero dovuto ricoprire gli incarichi nei CdA delle Aziende Municipalizzate che, ora più che mai, hanno bisogno di una dirigenza altamente qualificata. E cosa è stato fatto? Hai condiviso con la maggioranza il metodo da “Manuale Cencelli” per la spartizione delle poltrone. Ogni partito è stato “pesato” non per il lavoro svolto o per le professionalità messe a disposizione, ma per il peso degli incarichi ricoperti nei vari Enti. Ne è uscito un quadro secondo cui alcuni erano in credito e potevano reclamare poltrone, altri erano in debito e potevano solo ringraziare la maggioranza, con buona pace del principio di “alzare l’asticella”. Ma c’è di più, si è assistito allo strategico accorpamento di più partiti e si parla di dimissioni di consiglieri da altri enti per ottenere un aumento di crediti!
Ebbene, questo metodo non fa parte della cultura politica di sinistra – il mio gruppo non ha mai rivendicato posti neanche quando è rimasto senza Assessori in Giunta – ma soprattutto non fa parte della mia cultura e sicuramente non è di aiuto alla città. Non possiamo accusare sempre altri per la degenerazione della politica italiana e poi in casa avalliamo comportamenti che tale degenerazione espande.
Personalmente non voglio avere né crediti né debiti con questa maggioranza!
Per questo non ne voglio più far parte e, coerentemente, rassegno le dimissioni da Presidente della IV Commissione consiliare ringraziando i segretari che con molta professionalità mi hanno supportato nel lavoro svolto.
Infine mi duole fare un’amara constatazione: non c’è più nessun partito di sinistra nel governo della città e ben poco è rimasto della coalizione che Ti ha portato all’elezione a Sindaco. Spero solo che in consiglio comunale riusciremo a soddisfare le reali esigenze della città e non gli interessi personalistici dei peggiori “creditori”!”. (Nella foto Giuseppe Bernardi)
(Ndr) – Proprio ieri in un corsivo di riflessione, mettevamo in luce l’assoluta morte cerebrale del comune, ormai privo di qualsiasi slancio di dignità e di sensibilità, anche di fronte a grandi problemi evidenziati dal nostro giornale, ma dall’intera opinione pubblica assolutamente condivisi: accademia dell’immagine e aeroporto. La prima in stato di coma, il secondo chiaramente bloccato e destinato a non svilupparsi almeno nei prossimi anni. In un futuro lontano, chi sa: ma lontano dai personaggi attuali e dai problemi che si sono accumulati. Qualsiai amministratore degno di questo nome, e qualsiasi partito politico ancora dotato di un minimo di attributi, avrebbero colto al volo per intervenire, spiegare, magari polemizzare: il comune dell’Aquila ha taciuto come se si parlasse di un’altra città. Comprendiamo lo sfogo e l’amarezza di chi decide di lasciare e si fa da parte sconfortato o semplicemente stomacato.


07 Settembre 2010

Categoria : Cronaca
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