Tanti, meno il Comune aquilano

L’Aquila – Questo giornale, ormai letto da migliaia di persone (in tutto l’Abruzzo, e anche altrove, non solo in Italia, naturalmente da chi ha legami o radici abruzzesi) tenta di mettere in luce grandi problemi aquilani. Con onestà e, ci auguriamo, riconosciuta obiettività. Ma soprattutto con l’intento di dare una mano, quanto meno a togliere da polvere che spesso li seppellisce. Lo ha fatto con l’Accademia dell’Immagine (intervista a Gabriele Lucci, ripresa, come ci dice Goffredo Palmerini che ha il polso della situazione, finora da almeno dieci testate in lingua italiana in mezzo mondo), e con l’aeroporto dell’Aquila, con due documentati servizi. Apprezzamenti e commenti a pioggia, da ogni parte, e tentativi – ben riusciti – di aprire un dibattito costruttivo, di capire come stanno le cose, cosa c’è dietro… l’angolo o meglio dentro la politica aquilana. Con ogni comprensione verso tutti, visto il momento terribile in cui vive la città.
Da ogni parte attenzione e apprezzamento, dicevamo. Dal Comune primo interessato a queste cose, silenzio assoluto. Soltanto la voce di Stefania Pezzopane, a proposito dell’Accademia.
E’ sconcertante che il Comune non abbia nulla da dire sull’aeroporto e sulla sua situazione, che ci pare di poter definire quanto meno difficile. E’ anche la prova che in questa città la politica, dal suo primo interprete all’ultima segreteria di partito, hanno ormai toccato il fondo e lì stanno, ma solo perchè più in basso non è possibile scendere.
La gente, i cittadini sappiano come stanno andando le cose e un domani anche di chi saranno le colpe di possibili, e ahimè non improbabili, ulteriori irrecuperabili crolli. Non dovuti al sisma, ma ad una classe politica sconsolante e assolutamente immeritata da tutti noi. (G.Col.)