Febbo: “Cardiochirurgia sarà a Chieti”


Chieti – (Nella foto l’edificio di cardiochirurgia) – “L’edificio di Cardiochirurgia verra’ completato e per quanto riguarda Emodinamica e’ confermato il finanziamento da parte della Regione Abruzzo di 1,8 milioni di euro che serviranno, al riguardo, per l’acquisizione delle migliori tecnologie. La palazzina di Chieti ospitera’ dunque Cardiochirurgia, che richiede la presenza obbligatoria di Emodinamica e dunque non vi sara’ alcun trasferimento di Emodinamica da Chieti a Pescara”. Lo afferma l’assessore regionale Mauro Febbbo che aggiunge: “La palazzina di Colle dell’Ara ospitera’ Cardiologia e Vascolare. Il Polo Cardiochirurgico, dunque, e lo ribadisco per l’ennesima volta, resta a Chieti ed i tempi previsti per il completamento della palazzina sono quelli fissati nella variante nr. 2, ovvero da 10 a 12 mesi. Per fornire ulteriori prestazioni di eccellenza e dare contenuti ad un edificio che comunque avra’ spese di gestione elevate, e che rischierebbe di produrre altrimenti uno sperpero inaccettabile di denaro pubblico, si sta ipotizzando – spiega Febbo – la collocazione al suo interno anche di un Istituto di ricerca per studiare le malattie dell’invecchiamento e cio’ sulla base di un accordo con l’universita’ ‘d’Annunzio’. Una soluzione di questo tipo, d’altronde, e’ necessaria alla luce di un fatto fondamentale: il trapianto di cuore, e lo dice la scienza medica non certo la politica, sta scomparendo dalla pratica clinica a favore di nuove metodologie. Basti pensare che a Chieti nel 2008 sono stati effettuati tre trapianti, e solo uno del 2009, e certo non per mancanza di professionalita’ altamente qualificate ma perche’ sta cambiando appunto, la pratica clinica. La diretta conseguenza di cio’ e’ una contrazione a livello mondiale del numero dei centri trapianti, fenomeno che rischia di investire anche una regione come l’Abruzzo di un milione e 300 mila abitanti. Cio’ significa, se continuasse tale tendenza, che per un Centro trapianti non ci sarebbe posto ne’ a Chieti ne’ tantomeno a Teramo. Cio’ , tuttavia, non comporta alcun depotenziamento del presidio ospedaliero universitario di Chieti, che al contrario continuera’ ad acquisire ulteriore qualita’ e prestigio. Questi – conclude Febbo – sono gli atti piu’ immediati e le prospettive per la sanita’ teatina: disegnare scenari diversi significa stravolgere la realta’ dei fatti e alimentare una ‘campagna elettorale’ fuori stagione speculando su un tema delicato come il servizio sanitario”. (AGI) Com/Ett


03 Settembre 2010

Categoria : Cronaca
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