La protezione civile comunale scopre il terremoto e individua le “aree di attesa”
L’Aquila – PREOCCUPAZIONE AL QUARTIERE BANKITALIA – Se il 6 aprile non era bastato, arriva un altro allarme sismico (a Montereale) e la protezione civile cittadina improvvisamente si desta e si dà al lavoro, producendo in poche ore ciò che avrebbe dovuto produrre da decenni, e se non da decenni, almeno dal 2008, quando i terremoti aquilani cominciarono senza interrompersi mai fino ad oggi. E subito dopo, mentre la città andava cambiando profondamente. Il tavolo comunale di protezione civile, coordinato dal sindaco Massimo Cialente e dall’assessore Roberto Riga, nell’ambito del Modello di Intervento già in vigore, ha rimodulato, alla luce del nuovo assetto urbanistico della città e del territorio comunale, le aree di attesa, destinate alla prima accoglienza della popolazione in caso di evento sismico. La rimodulazione si è resa necessaria soprattutto alla luce della nascita di nuovi quartieri legati alla costruzione di alloggi provvisori e alle conseguenti nuove concentrazioni della popolazione sul territorio.
Le aree di attesa sono le seguenti (i luoghi in cui fuggire in caso di necessità ):
quartiere Torrione: piazzale antistante supermercato Coop
quartiere San Francesco: piazzale antistante supermercato Di Meglio
quartiere Valle Pretara: zona compresa tra scuola elementare e chiesa parrocchiale
zona Pettino- Cansatessa: piazzale centro commerciale Amiternum; piazzale Transcom; slargo cooperativa Ripa (zona Cansatessa)
Quartiere Bellavista: via Codalunga; loc. ponte Rosarolo (piazzale antisteante idrosanitari Martini)
Gignano: piazza chiesa parrocchiale; area antistante Musp
Torretta: slargo traversa via dei Ciocca; slargo via Abruzzo
San Giacomo: piazza nuova (di fronte Map)
Coppito: Murata Gigotti
San Vittorino: area antistante centro polifunzionale
Preturo: campo sportivo
Pozza di Preturo: area antistante cooperativa lungo la strada Pozza – San Marco
San Marco di Preturo: area antistante chiesa parrocchiale
Colle di Preturo: slargo ingresso centro abitato
Cese di Preturo: area parcheggio cooperativa Cesanova
Santi di Preturo: area antistante chiesa
Menzano: area antistante scuola elementare
Casaline: piazza principale
Arischia: piazza principale e campo sportivo
Genzano di Sassa: slargo lungo strada provinciale per Roio
Pagliare: area comunale ex area Peep
Palombaia di Sassa: piazza principale
Sassa: zona Map
Brecciasecca: slargo presso il bivio Brecciasecca
Sassa scalo: zona ex tendopoli
Poggio Santa Maria: area antistante chiesa parrocchiale
Collemare: slargo ingresso centro abitato
Foce di Sassa: piazza principale
Collefracido: piazza principale
Sant’Elia: piazza antistante chiesa parrocchiale
Civita di Bagno: piazza antistante chiesa parrocchiale; zona Lilletta
Bagno Piccolo: area antistante scuola
Ripa di Bagno: piazza principale
Vallesindola: piazza principale
San Benedetto di bagno: slargo all’ingresso del centro abitato
Sant’Angelo di Bagno: slargo all’ingresso del centro abitato
Pianola: piazza nuova; campo calcetto cooperative (strada prov.le 615, bivio per Bagno); loc. padre Sisto Centi
Roio Poggio: piazza del Santuario
Roio Piano: piazzale antistante fontanile
Santa Rufina: area ex tendopoli
Colle di Roio: area ex tendopoli
Collebrincioni: piazza principale
Aragno: piazza ingresso centro abitato
Filetto: slargo bivio per Pescomaggiore
Assergi: area ex tendopoli
Camarda: area ingresso progetto Case
Pescomaggiore: piazzale zona Map
Tempera: piazzale antistante cooperativa Il Vera
Paganica: campo sportivo San Bartolomeo; villa comunale
Bazzano: villa comunale
Monticchio: campo sportivo
San Gregorio: campo sportivo
BANKITALIA – C’è preoccupazione nel quartiere Banca d’Italia, dove costrette da banca e comune (ma c’è in atto un contenzioso giudiziario) alcune centinaia di persone sono tornate ad abitare lungo via Marrucini. Le scosse in atto, alcune avvertite molto fortemente nella zona, minano la stabilità degli edifici pericolanti e tutti classificati E che incombono minacciosi sulla strada abitata. Che è senza uscita, quindi costringe tutti a transitare sotto palazzi fortemente danneggiati e vistosamente cadenti. La zona rossa è stata nuovamente chiusa in centro e con essa anche alcune strade a suo tempo riaperte ai pedoni. Non però via Marrucini, appunto, che è percorso obbligato per chi abita nel quartiere. O meglio, è costretto per motivi che andrebbero chiariti, in quanto non comprensibili. La gente, in altre parole, è forzatamente esposta nel quartiere a rischi evidentissimi, in quanto gli edifici incombenti e fortemente danneggiati sono inevitabili, non aggirabili.
(Nelle foto: la gente che abita a Bankitalia, costretta a farlo, deve passare nel tunnel e sotto numerosi palazzoni fortemente pericolanti, mentre proseguono le scosse e il centro è stato prudenzialmente chiuso ai pedoni)
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