Ex Sercom, nessuno sa cosa farne


L’Aquila – SILENZI E MISTERI SU UN MANUFATTO DA MILIONI – Ex Sercom, ovvero il gigantesco edificio a Sassa sorto negli ultimi anni per ospitare un ipermercato, e poi abbandonato al suo destino. Valore, molti milioni di euro, destinazione del tutto ignota: nessuno, al momento, sa cosa farne o più esattamente nessun cittadino sa cosa diventerà e in quali mani finirà. La storia la sintetizziamo: molti anni orsono sorse presso Sassa, su qualcosa come 130.00 metri quadrati, una struttura destinata – nelle intenzion i dichiarate – a ospitare il primo vero ipermercato aquilano. Tagliamo sulle polemiche e gli scontri con gli ambientalisti dell’epoca, che si opponevano e reclamavano che l’area dell’ex galoppatoio restasse verde. Di8atribe, scontri, attacchi, dichiarazioni a pioggia. Come sempre a L’Aquila quando arrivano qualcosa o qualcuno a turbare gli equilibri (essenzialmente statici) locali. E a fare ombra su interessi e cupole locali. Poi un lontano crack finanziario, una vicenda giudiziaria, cambi di marchi e società, una bufera che bloccò tutto, mentre però la struttura aveva già preso forma e incombeva sui prati. Ci fu anche un sospetto incendio. Storie vecchie e sepolte. Più tardi aprì a valle l’Aquilone e il centro commerciale di Sassa perse di interesse per tutti. Non c’erano neppure le strade per consentire un’affluenza massiccia di veicoli.
Oggi siamo al dopo terremoto. Le cose sono cambiate, e di molto. Prima di tutto un’invasione di edifici antisismici nell’area prossima all’ex Sercom, che ha spazi assai ridotti: aree espropriate (e pagate) mentre se ne sarebbero avute di più economiche, usando quelle agricole. Oggi una selva di palazzine si spinge fin quasi sotto le strutture che dovevano essere commerciali. L’edificio, stando a incerte informazioni, dovrebbe essere nella disponibilità del comune, alla quale è tornato non essendo stato mai completato e utilizzato. Il comune ha la più pallida idea di come utilizzare quell’immenso patrimonio, o non si è posto il problema? Più facile supporre che un groviglio di interessi blocchi tutto, mentre nell’ombra qualcuno lavora preparando colpi di scena. L’edificio è lì: possibile che non esista la possibilità di usarlo per la collettività? Risposte, è naturale, non ne verranno. Tanto meno dal comune, che come i vampiri non ama la luce del giorno e la trasparenza da fornire ai cittadini come metodo di azione. Ma noi, comunque, il problema lo poniamo. Se nessuno risponderà, frugheremo e gratteremo per saperne di più… (Nella foto Col: le palazzine antisismiche assediano ormai la struttura dell’ex Sercom a Sassa)


01 Settembre 2010

Categoria : Cronaca
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