Comincia la sforbiciata degli ospedali
Cà soli – Comincia da Cà soli la sforbiciata degli ospedali “minori” abruzzesi, che porterà , secondo la Regione, ad un taglio di 640 posti letto (compresi quelli privati) entro qualche mese. E comincia tra opposizioni, proteste, manifestazioni e anche momenti di autentica tensione. In testa sempre i sindaci e i rappresentanti di altri enti e amministrazioni locali, che intendono difendere, come si fa a Casoli per il Sangro-Aventino, ognuno il proprio territorio. Domani saranno depositati diversi ricorsi al tar contro il piano della Regione. Un esempio di riduzione tipica è proprio quello di Casoli. Da domani lo storico ospedale minore locale, presterà solo alcune assistenze anbulatoriali, non disporrà più del pronto soccorso, ma di un’ambulanza (ne è garantita la continua presenza) con un medico e un infermiere 24 ore su 24. Che ne avrà bisogno dovrà recarsi in un altro ospedale, affrontando uno spostamento di alcune decine di chilometri tra andata e ritorno. Così sarà anche per altri ospedali, e questo non va giù ai cittadini e ai loro sindaci che stanno alzando la voce. Ma la Regione pare voler andare avanti lungo il proprio progetto, da adesso a dicembre. I complessi ospedalieri interessati sono sei. Accanto ai cittadini, sono scesi in campo in diverse realtà anche i sindacati. Il Ministro Fazio ha promesso una visita nella Marsica, su questo problema, per la metà di settembre. (Immagine da Casoli.org)
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