L’Abruzzo terra di scorrerie di piromani – In serata case evacuate nel Teramano


L’Aquila – (Nelle foto i roghi attorno a L’Aquila nel 2007 e un elicottero antincendio) -Si è ormai perso il conto degli incendi divampati negli ultimi giorni in tutto l’Abruzzo. Danni ingenti, per ora non valutabili, ma sicuramente molto gravi al patrimonio boschivo La regione è sicuramente diventata una landa per le scorrerie libere dei piromani, che forse sono organizzati, o forse si imitano l’un l’altro in un insano spirito di emulazione a che riesce a fare più danni. C’è da valutare, infatti, oltre al danno al patrimonio boschivo e naturale, anche quello economico che decine e decine di interventi (impegnati almeno 100 uomini in Abruzzo) causano indirettamente: i mezzi costano, il carburante per gli aerei se ne va via a fiumi, e c’è sempre il rischio che corrono coloro che lottano contro il fuoco. Qualcosa non funziona: i piromani non si scoprono mai, e credono di avere una sorta di immunità. Forse anche per questo l’Abruzzo è terra di incendi a catena, quasi sempre con più focolai accesi a bella posta, quindi da esperti. In ottima posizione rispetto al vento. Una situazione inquietante che si ripete da anni. Ieri ci sono stati roghi a profusione, uno di essi brucia ancora presso Campli e Montorio, ma il fuoco è divampato anche nel Pescarese e nel Vastese. La memoria va alla serie micidiale di incendi dolosi del 2007, quando buona parte dell’Aquilano fu devastata e se bne andò in fumo anche il bosco di San Giuliano, un parco della città che oggi è una landa desolata. Gli interventi di recupero, infatti, non ci sono mai: solo parole, promesse, cicfre iperboliche ma ciò che è cenere rimane tale.

CASE EVACUATE – In serata, il Teramano continua ad andare a fuoco per mano di un fantomatico piromane, mentre resta il mistero su una tanica perforata contenente olio combustile in contrada Magnanella, rinvenuta dalla troupe dell’emittente televisiva Teleponte di Teramo durante le riprese per un servizio sugli incendi divampati a Teramo. Potrebbe infatti trattarsi di uno degli inneschi utilizzati dall’incendiario che sta seminando il panico in citta’ e che sta mandando in fumo decine di ettari di verde. In provincia la situazione e’ altrettanto critica. In contrada Canale a Montorio al Vomano i vigili del fuoco hanno domato le fiamme in collina dopo sei ore di lavoro, con l’ausilio di due mezzi. A Collevecchio di Teramo e’ divampato nuovamente il rogo gia’ spento ieri e la forestale ha chiesto l’intervento di un elicottero del 115. A Castellalto sono andati in fumo 250 ettari di collina. Da contrada Campo Grande fino al confine con il comune di Canzano e’ stato un inferno. Nella zona peep sono state evacuate 5 palazzine mentre i cittadini cercavano con i secchi d’acqua di spegnere i focolai; gli anziani sono stati aiutati a mettersi in salvo dal personale del 118. Il sindaco di castellato Gabriele Ruggeri parla di “apocalisse”. “Dalle 23 di ieri – ha affermato – sono stati avvistati i primi bagliori di fuoco e gli interventi dei vigili del fuoco e della forestale sono proseguiti tutta la notte fino alle 7 di oggi. L’ultimo canadair ha gettato acqua poco dopo l’alba. Ora la gente e’ tornata nelle abitazioni evacuate. E’ forte il sospetto che dietro l’incendio si nasconda un piromane”.


28 Agosto 2010

Categoria : Cronaca
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