Persino le transenne sono indecenti


L’Aquila – Ci può essere, se lo si avverte “dentro”, anche un decoro delle transenne, che ormai fanno parte nell’immagine del centro aquilano, e resteranno dove si trovano (per chilometri di lunghezza complessivamente) per alcuni anni, ad essere ottimisti. Ma questo decoro, come sempre, sfugge a chi dovrebbe occuparsi prima di tutto di conferire un aspetto accettabile del centro: almeno del centro che si visita e si percorre a piedi. Invece, nel piazzaletto di fronte al riaperto bar del Grand Hotel, le transenne sono state abbattute e mai rimesse al loro posto, di fronte alla palazzina Ciarletta. Cioè in un posto che migliaia di occhi debbono “per forza” osservare ogni giorno: bisogna passare di lì, non vi sono altri percorsi. Non ci sarebbe voluto molto a rimettere in assetto le transenne, non per cambiare di molto la realtà dello scenario, ma per dare a chi passa l’impressione che la povera città sia assistita, coccolata in qualche modo, curata, tenuta al meglio possibile, almeno decente per quel poco che si può. Almeno nel giorno del corteo della Perdonanza, diciamo. Non è così, tutta via Venti Settembre, tutte le strade transennate sono ormai depositi di rifiuti, sporcizia, vegetazione selvatica, scatolame, bottiglie, pezzi di intonaco e calcinacci che continuano a precipitare. Lo scenario è desolante al punto di stringere il cuore. Una città distrutta, sicuramente, ma prima ancora, dopo 17 mesi, una città del tutto e da tutti abbandonata al suo rapido e inarrestabile degrado.


28 Agosto 2010

Categoria : Cronaca
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