La città morente tra servi e giullari
L’Aquila- (di Francesca Catenacci) Fiorella Mannoia ha regalato alla città uno splendido concerto per inaugurare la Perdonanza, purtroppo lÂ’’artista si è permessa di esprimere il suo pensiero sullo stato di abbandono ormai del tutto censurato in cui versa la nostra città morente. L’Â’artista non rendendosi forse conto di vivere nel paese del bavaglio ha preso una posizione netta di solidarietà e vicinanza ad un popolo ormai in ginocchio costretto ad elemosinare al re dÂ’Italia delle misere concessioni che non hanno più niente a che fare con i diritti sanciti dalla Costituzione. La risposta non si è fatta attendere: il consigliere provinciale Pdl Guido Liris ha attaccato duramente la Mannoia colpevole di aver parlato di problemi che non conosce. Invece di essere così categorico ed evasivo il consigliere dovrebbe spiegare quali sono le menzogne dette dalla cantante. Ma il Liris pensiero si chiude con un affermazione che sa di Editto Bulgaro: “siamo ormai abituati a scoprire che le tesi del centro-sinistra vengono teorizzate e sostenute da cabarettisti, vignettisti, comici, cantanti, persone, insomma, molto lontane dai problemi reali e più vicine di quanto dovrebbero ai centri di potere e alle sedi di partito”. In un paese alla rovescia in cui il premier (unico vero comico italiano agli occhi del resto del mondo) coglie sempre lÂ’occasione per esibirsi in barzellette e scenette che regalano allÂ’Italia figure meschine, e che ha come unica preoccupazione la giustizia che lo insegue e non i problemi degli italiani; gli artisti dovrebbero essere chiamati a quello che la classe politica non fa: schierarsi con il popolo. Se Guido Liris vivesse, come egli afferma, quotidianamente gli affanni, il lavoro, i progressi della città perché non ci spiega come mai non si è pronunciato su un fatto gravissimo denunciato dallÂ’’Espresso secondo cui la Provincia dellÂ’Aquila dopo cento giorni nei quali è difficile riconoscere fatti rilevanti realizzati, ha assegnato un appalto da 900 mila euro all’impresa Lino Mascitti & figli colpita da una interdittiva antimafia. LÂ’’articolo LÂ’Aquila infiltrata prosegue facendo notare che tale ditta è di Celano, di cui sono originari anche il presidente della Provincia dell’Aquila ed ex vice sindaco, Antonio Del Corvo, e il coordinatore regionale del Popolo della libertà , il senatore Filippo Piccone. Agli aquilani lÂ’’ardua sentenza: qual è la differenza tra i servi e i giullari e tra politici e comici??!!.
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