Notte di speranza e commozione


L’Aquila – INCANTA IL DONO DELLA MANNOIA – La Perdonanza è cominciata: tripode acceso, sindaco in tricolore (è tornato ad indossarlo, dopo averlo tenuto in mano in più d’una cerimonia), 716/ma edizione della manifestazione cominciata e momenti emozionanti con il concerto della Mannoia, a Collemaggio, presente Renato Zero, in attesa del concerto di Vecchioni il 27 sera. Cialente, come vuole il rituale, ha trasmesso al tripode il fuoco della fiaccola del Morrone. Le musiche che hanno accompagnato la cerimonia sono stater scritte dal maestro aquilano Antonio Michilli. Concerto dell’Orchestra da camera aquilana, diretta da Carmine Gaudieri.
La fiaccola scortata dal Movimento Celestiniano fu accesa il 18 agosto nell’eremo di Pietro Angelerio a Sant’Onofrio del Morrone: Da lì lo storico itinerario che ricalca quello del futuro papa, giunto a Collemaggio per l’incoronazione pontificale in groppa – dice la tradizione – ad un umile asinello.
A Collemaggio, un cero è stato acceso da Gianni Giorgi, capitano del quarto di Santa Maria Paganica, vincitore dell’ultimo palio dei quarti aquilani in onore del Papa Santo, il “pallium hominum peditum”. Presenti alla cerimonia anche Monsignor Antonini, nunzio apostolico in Serbia, l’assessore Luca Ricciuti, che in rappresentanza della Regione Abruzzo ha invitato a trasformare “la speranza in azione” e il presidente della Provincia Antonio Del Corvo, il quale ha parlato della caparbietà e la forza che devono portare avanti i cittadini aquilani.
La Perdonanza, quest’anno forse più dell’anno scorso, quando le ferite erano ancora brucianti, ha mostrato fin da prima dell’accensione del tripode, la propria essenza mistica, espressa dalla commozione della gente, chiara anche nelle voci di chi ha parlato. Ma come stasera perdono e speranza sono stati così vicini, attigui, come se fossero due facce di una sola medaglia: nel perdono e nella speranza la città spera di risorgere davvero, a 17 mesi dal sisma, con una ricostruzione che, se sta scritta sulla carta, non si vede affatto nello scenario quotidiano. (Nella foto di archivio: il fuoco sulla torre, che da due anni non vediamo)


25 Agosto 2010

Categoria : Storia & Cultura
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